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Peter Pan, lascia fuori i nostri bambini dalla tv!

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Rosario PipoloNel calderone della tv generalista, affollata di veline e volgarità ad oltranza,  ecco che spuntano i bambini per evitare che lo share finisca ai minimi storici. Negli anni ottanta c’era Sandra Milo e i suoi Piccoli Fan e l’altro ieri Antonella Clerici con Ti lascio una canzone. Del resto la bella Antonella deve proprio al successo di quel programma la promozione all’ambita conduzione del prossimo Festival di Sanremo! I bambini in televisione funzionano ancora: inteneriscono, commomuovo il Belpaese con la loro ingenuità, e fanno ritornare in auge l’orgoglio di genitore e lo slogan pronto per la vicina di casa: “Hai visto ieri mia figlia in tv? Brava, anzi bravissima”. Ed ora anche Paolo Bonolis insegue la moda con la nuova edizione di Chi ha incastrato Peter Pan?. Non riesco a capire dove abita la controtendenza televisiva, se nel taschino di chi professa la tv del futuro e cade nelle trappole del vecchio tubo catodico . Non mi sento prevenuto a lanciare segnali di allarme e lo testimonia la recente dichiarazione al quotidiano La Stampa  dello scrittore Daniel Pennac: ” I bimbi di oggi sono clienti di una società consumistica perché la società li strumentalizza come clienti”. Nei primi anni ’80 ho partecipato ad una trasmissione per bambini su una rete televisiva campana. I miei genitori hanno accompagnato il mio stato emotivo, mettendomi subito in guardia dai “Peter Pan falsari” di allora. Sapevo che non sarebbe cambiato niente nella mia vita e non sarebbe stata di certo “una telecamera” a fare la differenza.  

Sanremo Web, Ania la vincitrice “sfigata”?

ania150Il Festival di Sanremo si è concluso da pochi giorni e non si fa altro che parlare su blog e forum di Marco Carta e Arisa, al di là di ogni polemica.  E’ passata troppo in sordina Sanremo Web, la prima competition online proposta dal festivalone di Bonolis.  E la vincitrice? C’è e si chiama Ania, partenopea di nascita e milanese d’adozione, che ha stravinto in rete con il brano Buongiorno gente. Questa volta non mi soffermo né sull’interprete né sull canzone, bensì sulla poco attenzione che la macchina festivaliera ha datto a Web Sanremo 59. L’esibizione di Ania  è stata lampo e poco valorizzata. Gli altri partecipanti della gara online sono diventati manichini ed hanno occupato un pezzo di scenografia di Castelli. Il Sanremo di Bonolis ha finto  di essere a passo coi tempi, usando la macchina del web come semplice vetrina. L’episodio più sconcertante è relativo al salotto di Baudo all’interno dell’ultima puntata di Domenica in. Ania è uscita fuori come “la sfigata della situazione” perché fa parte della scuderia di un’etichetta indipendente e il suo trofeo è frutto di voti di smanettoni della rete. C’è ancora chi ha il coraggio di demonizzare Internet?  Chi fa il mio mestiere dovrebbe ammettere una volta per tutte che la rete è l’unica via di scampo per fuggire dallo star system dell’industria discografica tradizionale. E meno male che esiste  Myspace e tanta altra roba, da cui  è possibile scovare proposte musicali interessanti e meritevoli di finire all’Ariston. Questa è la ragione – per la fortuna della generazione del web 2.0 – per cui il Festival di Sanremo ha perso da un bel pezzo il monopolio di trampolino di lancio delle nuove promesse della musica italiana.

Sanremo 2009 e la vittoria immeritata di Marco Carta

marco150Il Festival di Sanremo alza o abbassa la pressione. In questa edizione 2009 sia le nuove proposte sia i Big sono usciti fuori pista, facendoci soffrire di ipertensione. Marco Carta, ex divo del talent show Amici, ha vinto il Festival numero 59 della canzone italiana con il brano La forza mia. Sarà stata la presenza all’Ariston della madrina Maria De Filippi o qualche inghippo al famigerato televoto a far vincere una canzone dagli eccessi melodici. Un trionfo immeritato? Ieri con Arisa, oggi con Marco Carta ci vien voglia di vagabondare nel web alla ricerca delle decine di alternative tra innovazione e sperimentazione a cui il Festival di Sanremo ci ha disabituati. Tiziana, una lettrice di questo blog, ha criticato la mia disapprovazione per Arisa replicando: “Quello che conta in un mondo che corre veloce è la comunicazione. Si svegli, siamo a Sanremo 2009!”. La questione non è tanto il trionfo di una canzone da canticchiare domani “sotto la doccia”, bensì il rammarico perché i giovani musicisti non osano più, sperimentando o rischiando. Alcuni vecchi cantautori di oggi sono i giovani di ieri, quelli che all’Ariston vincenti o perdenti lasciavano un segno. In “un mondo che corre veloce” abbiamo bisogno di caricare sul nostro I-Pod soltanto canzoni usa e getta. Vittorie come quella di Marco Carta restano cotte emotive destinate a durare qualche stagione, per la fortuna o la sfortuna di chi fa il mio mestiere. L’unica consolazione resta il successo di Paolo Bonolis, l’assoluto trionfatore di questa contestata edizione sanremese: ha salvato il salvabile, ha dimostrato al Belpaese di avere ancora bisogno del suo Festival (i reading degli inediti di penne prestigiose); ha riacceso un flirt tra passato e futuro (i duetti tra vecchi leoni e nuove proposte); ha restituito al testo la centralità funzionale nel corpo della canzone (i pezzi dei Big valorizzati dalla recita di attori), si è sforzato di fissare un punto di incontro tra show televisivo e show musicale. Il regno di Bonolis può essere un’auspicabile soluzione transitoria ad un nuovo Festival, orgoglioso delle sue radici, ma consapevole dei dovuti cambiamenti. E’ l’unico destino per vivere una nuova e lunga giovinezza. Adesso tocca al pubblico scegliere il vero vincitore, magari tra gli esclusi come gli Afterhours, sbattuti fuori ingiustamente.

Sanremo 2009, Arisa vincitrice indegna delle nuove proposte

arisa1501Nei giorni scorsi più di qualcuno sotto il palco dell’Ariston si è chiesto se Arisa “c’è o ci fa”. Questa formula già collaudata ha funzionato così bene che è proprio Arisa con il brano Sincerità ad essere vincitrice delle nuove proposte della 59a edizione del Festival di Sanremo. Una vittoria che può destare sgomento perché la sezione dei giovani sanremesi aveva alcuni bocconcini prelibati. I vincitori morali restano tre: Simona Molinari, Malika Ayane e Karima perché una di loro avremmo voluto vedere sul podio. Colpo di scena, Arisa è incoronata “reginetta” e Sanremo ci fa cadere di nuovo nello sconforto, nel dubbio e nell’incredulità, nel mistero dei “calci in culo” all’italiana, nel dubbio amletico del televoto giocattolo, nella contraddizione fiseologica che ha permesso a Sanremo Lab di procreare la brava ,”l’egocentrica”, Simona Molinari e il personaggio insignificante, scemotto e vintage da manga chiamato Arisa. Rosalba Pippa (questo è il suo vero nome) è genovese di nascita, ma lucana d’adozione. Ha vissuto una bella favola, da diplomata estetista al sogno di entrare dalla porta principale dell’Ariston di Sanremo con questo look retrò. La vittoria di Arisa è la beffa del Sanremo di Bonolis perché tra qualche anno nessuno se ne ricorderà più e Arisa sarà sepolta negli annali del festival. Se così non fosse, quelli come me saranno costretti a cambiare mestiere perché la musica sarebbe affollata di canzonette. Resti tra noi e “con sincerità”!

Sanremo 2009 atto III, duetti salvafestival

sanremo-20091501I duetti non sono una novità all’Ariston, fanno parte del dna sanremese fin dagli albori. Tuttavia, Paolo Bonolis gioca una carta vincente per la terza serata del Festival di Sanremo, musicalemte la migliore delle tre. Finalmente spazio ai giovani subito, senza dover aspettare fino a tarda notte e meno siparietti comici inutili. Il ritorno di qualche “figliol prodigo” sanremese come Riccardo Cocciante, Massimo Ranieri, Zucchero, Gino Paoli e Lucio Dalla hanno creato una bella atmosfera, costruento un ponte tra vecchia guardia e giovani promesse. La migliore performance resta quella di Karima, accompagnata dal piano raffinato di Burt Bacharach e la voce indecifrabile di Mario Biondi. Delicata l’accoppiata Malika-Paoli, insuperabile Simona Molinari con o senza Vanoni (E se fosse “Egocentrica” la canzone regina della sezione nuove proposte?), mentre Irene se la gioca in famglia, accompagnata da papà Zucchero e la sua combriccola! Fa uno strano effetto vedere il professor Vecchioni leggere sul gobbo il testo della canzone di Chiara Canzian o Pino Daniele strizzare l’occhio alla Napoli bassoliniana. L’unica nota stonata della serata è l’apertura con la musica di  Giovanni Allevi, che magari ha fatto rivoltare nel sofà di casa Uto Ughi (“La sua musica mi offende!”, da Panorama del 19/02/2009). Insomma, la musica è tornata protagonista del festival, senza risparmiare a Bonlis la grana del televoto “truccato”. Il mistero a Sanremo fa parte della genetica della manifestazione. Vecchie leggende ci riportano indietro all’Ariston del Pentapartito, nel Belpaese spartito tra socialisti e democristiani, dove si investivano soldi per comprare schedine Totip e stravolgere all’ultimo minuto la classifica dei vincitori.

Sanremo 2009 Atto II, la PFM festeggia Faber

pfm-sanremo150La seconda serata del Festival di Sanremo è stata noiosissima. L’entusiasmo per gli ascolti è scemato con l’uscita di scena di Roberto Benigni, ancora argomento di discussione su blog e forum. Iva Zanicchi gioca a fare la parte dell’offesa e accusa l’attore toscano. Caro Roberto, forse hai osato troppo nel tirare in ballo di nuovo “la patonza”? Paolo Bonolis si è salvato in calcio d’angolo grazie alla splendida esibizione della Premiata Forneria Marconi, che ha festeggiato il compleanno di Fabrizio De Andrè con due regali esecuzioni di “Bocca di rosa” e “Il pescatore”, movimentando l’Ariston. Di Ciccio e compagnia bella hanno dimostrato per l’ennesima volta di essere animali da palcoscenico, convincendo anche i più testardi sulla relatività dell’età anagrafica (ascoltate l’ultimo album “Pfm canta De Andrè” della Edel!).  Tolto questo fulmine a ciel sereno, il Festival di Bonolis è scivolato giù con l’impacciata Abbagnato e la singhiozzante apertura Mozart-Pink Floyd! E la musica? Neanche al secondo ascolto hanno convinto i Big. Tra “i salvabili” proviamo a ripescare la meliosa serenata di Marco Carta, l’easy-listening di Dolcenera, la pseudo romanza di Francesco Renga e lo sprint partenopeo di Sal Da Vinci. Tra le nuove proposte spiccano il volo Karima e Iskra (bravissima corista di Dalla), mentre ad inquietare è la presenza di Arisa, figlia di Sanremo Lab! La partita è ancora aperta, sperando di evitare la catastrofe e di sostituire davvero la scaletta sanremese con quella di X Factor.

Sanremo 2009 atto I: uragano Benigni

sanremo150Paolo Bonolis ha superato parzialmente la prima prova nella serata d’apertura del Festival di Sanremo.  L’inizio dello show era lento, la scenografia di Castelli era claustrofobica, la platea dell’Ariston ha abbandonato quell’aria da snobismo provinciale per presentarsi come spettatrice ” da studio televisivo”. Può starci, così come il video d’apertura di Mina che, nonostante sia un prodotto artificiale, mi ha regalato qualche buccia di emozione (indimenticabile l’apertura sanremese dell’84 della tigre di Cremona con Rose su rose), legando al filo tutte le passate edizioni del Festival. A casa mia Sanremo è nel Dna, ricordando nonna Lucia che lo ascoltava in radio fin dalla prima edizione del ’51 o i miei genitori, in luna di miele, in fotografia dinanzi all’Ariston. Il vero re della serata è stato  Roberto Benigni, uragano irrefrenabile e già censurato da YouTube “a causa della violazione dei termini e condizioni d’uso”. Mi ha emozionato per il suo pamphlet in difesa degli omosessuali, riportandomi agli studi universitari, alla landa straniera dei pensieri profondi e profetici di Oscar Wilde. E la musica, dove è finita? Quella non c’è. Si disperde tra le banalità di Leali e della Zanicchi, l’inspiegabile presenza di Pupo e compagnia bella, le stonature di Patty Pravo, la solita tiritera sull’Italia di Masini, lo sforzo degli Afterhours di sostare su un palcoscenico non adatto o il prevedibile refrain firmato da Fabrizio-Morra per Al Bano (ha sempre una voce da leone!). Per fortuna a salvare la musica di Sanremo 59 ci sono i giovani, ma Bonlis commette un grave errore, farli esibire dopo la mezzanotte. La vera principessa del primo round è la giovane Malika Ayane, bella voce e buona interpetazione;  a cui riesce a tener testa solo lo swing di Simona Molinari.

Sanremo, i gay minacciano Povia

povia150Se Paolo Bonolis sta lavorando per costruire un Festival di Sanremo all’insegna delle polemiche, la partenza è buona. Questa volta al centro del mirino vi è finito Povia, vincitore morale all’Ariston nel 2005 con il brano “I bambini fanno oh” e guerriero contro il baudismo assieme all’amico Baccini per l’esclusione del brano dalla selezione. Giuseppe Povia non trova tranquillità neanche quest’anno che a Sanremo ci ritorna, ma con una canzone che ha fatto arrabbiare i gay. “Luca era gay” è un pezzo ambiguo perché pare che il ritorno all’eterosessualità restituisca la felicità. Senza voler stare né da una parte né dall’altra, nel nostro Paese stiamo perdendo la bussola della libertà di espressione. Ognuno di noi è libero di esprimersi perché nessuno ha in mano “il libro della verità”. Da bambino faceva bene ad ammonirmi mia nonna sul sacrosanto diritto di tutti a dire la nostra. Mi chiedo se Povia avesse cantato il contrario cosa sarebbe successo. “Luca era eterosessuale” avrebbe davvero fatto incazzare l’altra parte del Belpaese? Peccato che in Italia si faccia di tutto una questione morale e qualche politico ne approfitti per sventolare la solita bandiera ideologica. Non parliamo di “pregiudizio” o “ignoranza”, piuttosto della volontà di ghettizzare contorni e dintorni. E nessuno dovrebbe permettersi di togliere a Povia il diritto inviolabile di salire sul palco dell’Ariston!