Sarà pure che questi pacchi vaganti, rispetto a ieri, arriveranno dai magazzini di Amazon a noi nel giro di un giorno, ma questo Prime Day del 15 luglio è veramente fuffa. I discepoli del Marketing di Bezos avevano promesso una giornata di sconti pazzi a tempo, da far impallidire il Black Friday.
Ahimé, niente di tutto questo, almeno per quanto riguarda Amazon Italia. Gli “amazoniani” incalliti, svegli ad aspettare la mezzanotte, si sono dovuti ricredere, forse perchè questa è la classica operazione commerciale svuota-magazzino di mezza estate.
Durante il corso di questa notte, a parte qualche timida occasione, mancavano all’appello gli affari colossali in stile reale “sottocosto” da farci fare i nottambuli: in lista troppi prodotti inutili e per i pochi interessanti il prezzo di partenza era quello di listino che, anche per i casi del 50% di sconto, non avevano l’appetibile convenienza.
Chi si aspettava algoritmi impazziti e prezzi folli ha mollato già il tiro. Se entro le ore 24 di questo 15 luglio Amazon ci facesse una sopresa folgorante? In compenso però questa mezza festa del Prime Day va condivisa con il Customer Care di Amazon, in Italia sempre più efficiente. Ne è passata di acqua sotto i ponti ed oggi gli operatori sono davvero impeccabili.
Festeggiamo allora tutti gli operatori del Customer Care, da Vincenzo a Giuseppina, da Daniela a Michele – la maggior parte delle voci rispondono dalla Sardegna – perchè ci ricordano che anche il successo di una macchina bionica, quasi invincibile alla Amazon, è fatto dalle risorse umane. Medaglia al valore a Laura P., operatrice modello nella gestione delle criticità. Oggi, nel Prime Day, restituiamo ad Amazon un pacco “con un fiore”. E’ per tutti loro.
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