Sofia, il lunedì non sono incazzato!
Chi mi conosce sa bene che il lunedì mi sveglio con la luna storta. Come Mafalda, l’eroina a fumetti di Quino, detestava la minestra, io invece provo lo stesso sentimento per il primo giorno della settimana: sono sempre incazzato il lunedì. Per una volta il risveglio è piacevole. Sono a Sofia, la capitale della Bulgaria, che riesce a mettermi di buon umore. Nonostante non sia particolarmente monumentale – fatta eccezione la spettacolare Chiesa di Aleksandr Nevskij – si respira un’atmosfera piacevole. La maggior parte dei palazzi fatiscenti è popolata da persone ospitali e accoglienti. I bulgari sono come quelli del Sud Italia: semplici e allergici alla lingua inglese. Del codice anglosassone non ne vogliono proprio sapere e così si fa quel che si può per farsi capire. Immaginate un bulgaro e un napoletano assieme. Una coppia da barzelletta. Ognuno parla per conto suo, ma poi è il risultato che conta, riuscire a capirsi! Senza tener conto del disagio per le insegne in cirillico! Nelle strade del centro c’è un formicolio di persone. Gli adulti si assiepano nei centri commerciali, mentre i giovani se ne stanno a chiacchierare nei bistrot. Per quella stupida divisione storica ed ideologica, la mia generazione ha dovuto rinunciare alla scoperta dei paesi dell’Est. Venti anni fa ci affaticavamo per un weekend a Parigi o Londra, ma era impensabile “cazzeggiare” in formula low cost in una capitale dell’Europa orientale. Dovremmo abbattere gli ultimi pregiudizi e recuperare il tempo perduto. Non è mai troppo tardi. E Sofia potrebbe essere un buon pretesto per non essere incazzati il lunedì!