Quel gesto non lo dimenticai e quel nome, segnato su un pezzetto di carta, me lo sono portato dietro in tutti questi anni, nei miei viaggi, nei miei spostamenti, che mi hanno dato una lezione: i legami con le persone si alimentano nei gesti della condivisione. E quell’atto di solidarietà mi apparve come un bel ritaglio del libro “Cuore”.
Come ha ribadito don Peppino Gambardella, il prete di frontiera che ha digiunato a fianco degli operai della Fiat di Pomigliano d’Arco, “il matrimonio unisce”. Ed io aggiungerei che i viaggi nel Sud hanno il pregio di farci ritrovare.
Al matrimonio di Tiziano e Lorena ho ritrovato la lealtá lasciata su un vecchio banco di scuola, ma anche il ricordo di una giovane professoressa di greco, che a suo tempo aveva nel pancione una bimba, i cui anni hanno scandito una parte importante della mia vita.
Al ritorno dalla cerimonia, in auto, al mio fianco, non c’era più quella bambina con gli occhi da monella che andavo a trovare puntualmente ogni anno, ma una persona adulta, dolce, semplice e sofisticata al tempo stesso. Quel giorno speciale, il matrimonio di Tiziano e Lorena, lo abbiamo condiviso con intensità, con l’entusiasmo che abbatte ogni frontiera per fare nostro l’unico desiderio: circondarsi di persone vere.
I matrimoni uniscono e i viaggi nel Sud ci restituiscono tutto, anche le indicazioni di un nonno che assomigliava al mio, sull’uscio di una porta. E quando mi sono perso nel buio della notte, tra quelle stradine che spalleggiavano il monte Somma, ho trovato in tasca tutto stropicciato il pezzetto di carta che Tiziano mi aveva dato ventiquattro anni prima. Non c’era più soltanto il suo nome, ma anche quello delle poche persone di cui non potrei mai fare a meno, perchè mi fanno tornare ad essere ciò che sono: nel sale, nel sole, nel Sud.
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Mi fa molto piacere sapere per quale motivo sei partito da Milano con un treno normale come ho fatto anche io per poter fare una visita medica presso l' INAiL di Aversa. Penso che vi siete diverti di sicuro auguri per il matrimonio del tuo compagno di banco, anche io sono ancora in contatto con alcuni compagni di classe e mi sono diplomato nel anno 1971. Cordiali saluti da un viaggiatore che insieme a te in un altro scompartimento viaggiava in treno senza condizionatore. Il controllore ha riferito che non era previsto su quel tipo di treni
Cordialità e saluti Luigi Iovine
Caro Rosario,
come non provare un brivido di emozione per i particolari che sai carpire. E' di un animo sensibile costruire un filo invisibile che possa saldare le tessere della propria vita, vita che inevitabilmente si intreccia con quelle degli altri. Il miracolo accade quando quelle vite arricchiscono la nostra e la rimotivano.
La tua penna è fine, i rimandi sinceri ed emozionanti, anche noi che ti abbiamo conosciuto siamo fieri di te.
Mentre ti scrivo, il TG3 regionale riferisce delle battaglie a fianco degli operai di don Peppino Gambardella. Pensi che le cose accadano per caso???
Rileggendo quest'articolo con Lorena abbiamo riprovato la stessa emozione vissuta in chiesa. Grazie, Rosario. Un abbraccio.
rosario ti sei dimenticato di me!!!!!!!!!!!!!!!!!!!non mi hai nominato .. e nemmeno quel soggetto strano che si è rivolto con eleganza a quello straniero! ahahahahha
"i viaggi nel Sud hanno il pregio di farci ritrovare..."è vero rosario, è vero. non si sfugge dal suo schiaffo...
Napoli... ti odio e ti amo...
http://www.youtube.com/watch?v=O5cW17_UdmM