Il sabato del “villaggio” incazzato: Il colle dell’Infinito di Leopardi in pericolo

Ci sono paesaggi che la letteratura ha consegnato nelle mani dell’immaginario collettivo. Proteggere “l’ermo colle”, immortalato nei versi di L’infinito di Giacomo Leopardi, non è il sussulto di una protesta ambientalista né il desiderio degli stessi studentelli secchioni che imparavano Giacomo a memoria per portarsi a casa un bel voto.

Ripensando al mio viaggio a Recanati nell’estate del 2012, mi interrogo: In Italia siamo un Paese così cialtrone e qualunquista da correre il pericolo di trasformare questo scorcio in una vista abominevole. Scampato il pericolo di un centro commerciale, finiremo a guardare bikini e culi intorno a una piscina, nella cornice di un casolare di campagna.

Al di là delle mobilitazioni social – in primis la raccolta di firme capeggiata dall’edizione online del quotidiano il Messaggero – mi vien da dire come i ministeri della Cultura dei nostri governi passati non si siano posti mai la questione, ovvero difendere quelle zolle di terra che riguardano ciascuno di noi. Se passate a Lecco tra i luoghi di I Promessi Sposi, vi accorgerete degli scempi fatti lungo la visuale dell’abbraccio di un ramo del lago di Como che evoca “L’addio ai monti” manzoniano.

“L’ermo colle” di Leopardi non è né della famiglia del poeta recanatese né di chi vuole costruirci una country house con ombrelloni e sedie a sdraio. Appartiene a tutti noi che, almeno una volta della vita, abbiamo cercato di acchiappare con quei versi l’Infinito. E forse sarebbe più giusto piazzarci un piccolo palco e lasciare ogni santo giorno poeti e cantautori declamare i propri versi. Del resto in pochi ce ne siamo accorti. Giacomo Leopardi ha anticipato lo stile delle ballate musicali dei nostri tempi e oggi sarebbe un inarrivabile paroliere di canzoni.

Passaparola
Rosario Pipolo

Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.

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