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Inter-Napoli, a San Siro con Napoli Fans Club London

Pensavo che la Befana mi avesse lasciato a mani vuote, senza neanche una briciola di carbone. Invece mi sbagliavo. Quella vecchia signora mi ha riportato allo stadio dopo vent’anni in una serata surreale: a San Siro ospite dell’Inter, ma con il cuore pulsante per il Napoli in corsa alle vette della classifica. Con me c’era Marco La Nave, un trentenne tifoso napoletano che è cresciuto sugli spalti dello Stadio S. Paolo di Napoli. Da diversi anni Marco vive a Londra ed ha fondato il Napoli Fans Club London, che raccoglie centinaia e centinaia di tifosi partenopei in Gran Bretagna e sulla Facebook Fan Page conta già più di un migliaio di sostenitori: “Ci raduniamo nei bar londinesi e ci godiamo le partite della nostra squadra del cuore. Di tanto in tanto organizziamo anche trasferte in autobus perché il tifo è una passione e non ha niente a che vedere con la violenza circolante negli stadi”.
Ieri sera a Milano per l’atteso incontro Inter-Napoli era tutto sotto controllo, anche se un ragazzo ha subìto una coltellata. Cose che capitano? No, non devono accadere, anche se ci premuniamo della “tessera del tifoso”. Io ero assieme agli interisti in tribuna a commentare la partita. Questa è vera sportività perché un pallone non può essere motivo di una guerriglia fratricida. Ho visto un ragazzo con una sciarpa del Napoli accerchiato da un gruppo di teppistelli, già pronti all’attacco. E’ intervenuta la polizia, tutto è finito lì. Quei quattro mocciosi si sono allontanati, ma ritorneranno in veste di aggressori perché non hanno capito la spiritualità che anima il calcio.
Forse l’ha capita Aniello, un meridionale adottato cinquanta anni fa da Milano, che di professione realizza merchindising per l’Inter. “C’è crisi – mi racconta alla fine della partita – ma i miei gadget li faccio con passione perchè in una sciarpa o nella riproduzione di una coppa trasmetto la voglia di stare assieme. E in giro non vedo più”.
La Befana se n’è andata e, come ogni anno, si è portata via tutte le festività natalizie. Ci lascia per fortuna la convinzione che una partita di pallone sia un bel modo di ritrovarsi, come fanno Marco e tutti i sostenitori del Napoli Fans Club London, anche quando lontano dalla tua terra natia gli altri cercano di convincerti che resterai per sempre “un miserabile emigrante”.

Passaparola
Rosario Pipolo

Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.

View Comments

  • Anche io ed il mio ragazzo ieri eravamo allo stadio con un bel peluche tifoso del Napoli (si, mi piacciono molto i peluche, basta guardare il mio blog http://www.sofficiemozioni.com ). Abbiamo scherzato con gli interisti intorno a noi e, a parte le tre "aspirine" che ci hanno rifilato, la serata è stata tranquilla. Il peluche del Napoli ha riscosso molto successo anche tra gli interisti. Loro esultavano per i gol dell'Inter e noi per quello del Napoli.

    Purtroppo hanno esultato molto più loro rispetto a noi ;)

    Purtroppo alcune persone vanno allo stadio solo per picchiare e fare confusione, probabilmente perchè troppe volte tali comportamenti non vengono puniti e ciò porta alcune persone a "pensare" (notare le virgolette) che lo stadio sia un luogo dove tutto sia concesso.

    Sinceramente abbiamo fatto diverse trasferte per andare a vedere il Napoli e, fortunatamente, abbiamo trovato sempre un ambiente piuttosto tranquillo.

    Alla fine del mese ci trasferiremo a Londra e sicuramente contatteremo Marco e gli altri ragazzi del Napoli Fans Club London...mica possiamo perderci il girone di ritorno!

    Saluti e Forza Napoli

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