Quando cominciai a scrivere per la carta stampata, imparai una cosa: il lettore dovevo immaginarlo. I miei primi articoli nascevano a notte fonda, sul ticchettio di una macchina da scrivere, dopo l’ennesimo spettacolo teatrale. Allora facevo fatica a dare una fisionomia ai lettori, almeno ci provavo, oggi nell’era digitale ne puoi toccare quasi con mano l’essenza se ti fai acuto osservatore.
Rino era un lettore garbato, apprezzava i miei diari di viaggio in giro per il mondo, leggeva altrove i miei interventi sulla Terra dei Fuochi, si appostava a tarda sera sulla bacheca di Facebook e aspettava il mio Around Midnight, l’aforisma che scelgo ogni sera da oltre dieci anni per dare la buonanotte a chi mi legge. Stasera il mio aforisma sarà fatto di un lungo silenzio tra due virgolette perché ho saputo che Rino è volato in cielo.
Avevo capito da subito che questo lettore della Terra mia non aveva la smania di trasformare il suo profilo social in un alter ego dove si ostenta, come fa chi è stato risucchiato da quella melmosa sindrome facebookiana, racchiusa in una perla di saggezza del Dalai Lama: “Questa è un’epoca in cui tutto viene messo in vista sulla finestra per occultare il vuoto della stanza”.
Rino non aveva bisogno di mettere in vista “il niente” sulla finestra, perchè il suo “tutto” era in una stanza fatta di amore, affetti, sogni, passione per la vita, quella che intravedevo negli emoticon solari che mi lasciava nei commenti a prima mattina.
Anche un giornalista deve qualcosa a ciascuno dei suoi lettori: ringrazio Rino per avermi riportato su quella strada di periferia dove sono cresciuto, percorsa in lungo e largo per conoscere uomini, donne e bambini, respirare le loro storie di vita che si intrecciavano con quelle delle mie radici di instancabile ragazzo del Sud.
Siamo ad un passo dalla Notte magica di San Lorenzo. Non distraetevi perché la prima stella cadente altro non sarà che la scia della moto con Rino e il papà, come in questa calda foto in bianco e nero degli anni ’60 a cui era particolarmente affezionato. Questa volta a guidare le due ruote sarà Rino perché, come cantava il professor Vecchioni, “le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali.”
Buon viaggio, Rino. Ho già pronta la valigia per raccontare il mio prossimo viaggio e te lo dedicherò.
Netflix, la piattaforma americana di streaming più famosa del pianeta, ha frantumato il perimetro del…
I 20 anni di Facebook dovevano ridursi al passaggio del vecchio "libro delle facce" delle…
IL Festival di Sanremo è sempre stato caratterizzato dalla melodia fin dalla sua età della…
Lasciandoci alle spalle un 2023 affollato da tanti impostori, guardiamo con ottimismo all'anno nuovo senza…
Non bastano le dita delle mani per contare i casi di femminicidio in Italia. La…
Frank Zappa ce lo portò via il 4 dicembre 1993. Noi studenti universitari di allora…
This website uses cookies.