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Facebook per Alberto Bonanni, il musicista pestato a Roma

A Milano i maxi concerti sono nelle mani di ridicolo comitato anti-rumore, a Roma invece si finisce ammazzati se si suona. Insomma, spero di non rischiare anche io di brutto, quando la sera faccio sobbalzare (scherzosamente ed educatamente) il mio vicinato con la musica di Pearl Jam, Ac/Dc e Led Zeppelin.
Ad Alberto Bonanni, un giovane musicista di 29 ani, è andata davvero male. Era in un locale di Monti, nel cuore della capitale, quando è stato picchiato brutalmente da un branco di giovani. Perché? Un uomo era sobbalzato dal balcone, lamentando lo schiamazzo e inseguendo Bonanni con un bastone. La serata musicale a The Saylor’s si è trasformata in un incubo e questo pestaggio brutale è un altro segno dell’incoerenza e della prepotenza che si aggira nelle sere d’estate nelle nostre città
Alberto è in fin di vita ed si parla addirittura di “morte celebrale”. E questa volta a supportare gli agenti nella ricerca di quei maledetti assassini è stato proprio Facebook. Infatti, grazie al social network abitato da 20 milioni di italiani sono riusciti a risalire ad uno dei colpevoli, che ha ridotto in questo stato il chitarrista romano di una delle Tribute band degli Iron Maiden.
Intanto, su Facebook è stata presa d’assalto la pagina “Suonare per Alberto Bonanni pestato a morte a Roma” dove si segnalano diverse iniziative per dire basta a questi atti di violenza. Alberto non aveva fatto lo scassinatore di timpani, ma aveva appena smesso di suonare. Sulle corde di quella chitarra appesa ad un chiodo, chi strimpellerà i sogni di una vittima? Dove c’è musica, c’è socialità. Dove c’è socialità, c’è vita.

Salone Internazionale del Mobile, Milano rincorre l’Europa

Il Salone Internazionale del Mobile ha fatto riaffacciare Milano all’Europa. Diciamolo pure che la macchina organizzativa era funzionante ed accogliente sia per gli adetti ai lavori sia per il pubblico (domenica si sono riversatete in Fiera  più di 32 mila persone). Non capita spesso ai grandi eventi che si svolgono nel capoluogo lombardo da tempo a questa parte. Penso alla BIT, ad esempio, che somiglia sempre meno ad una Fiera Internazionale di Turismo. Il Salone del Mobile è una bella opportunità per spiluccare stravaganze e creatività, anche se c’è chi si distingue sulla sponda opposta. Non mi sognerei mai di fare a scazzottate per sostare da Scavolini e convincermi che quella è ancora “la cucina più amata dagli italiani”. Sarà, i gusti sono gusti e il pubblico pagante ha sempre ragione, quasi sempre. Bel boom anche per gli eventi collaterali del Fuorisalone, con via Tortona in testa per affluenza di giovani a tutte le ore. Fare baldoria tutti insieme appassionatamente ci sta e fa bene all’umore. Se i venditori ambulanti di birra e quant’altro sono più numerosi degli eventi, non è che mi sono perso in una bella sagra paesana? Forse sì perchè la sicurezza lasciava a desiderare: sono rimasto in ostaggio mezz’ora sul ponte ferroviario che da Porta Genova scendeva in via Tortona, perchè non c’era nessuno a coordinare il gran flusso di persone. Per fortuna, non ci sono stati incidenti! La corsa verso l’Expo non accorcia le distante tra Milano e l’Europa perchè sono “i dettagli” a fare la differenza, ricordandoci che il Belpaese è fatto della stessa pasta, fino alla punta dello stivale. E non ci vuole lo stradario per capire che non siamo arrivati a Londra, Parigi o Berlino.