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A scuola di cattivo gusto con le “donne piccanti” di Ryan Air

Qualche settimana fa il Ministro del Commercio svedese aveva dichiarato che “le donne non possono essere cancellate dalla società”. Si riferiva alla scelta discutibile di Ikea di togliere le donne dal catalogo in Arabia Saudita. Ci sono vari modi di colpire il gentile sesso. Lo facciamo anche noi, nella frenetica quotidianità, quando allunghiamo quell’occhiata sconcia con l’irremovibile sospetto del maschio arrapato.

C’è un altro modo di “ridimensionare” il valore delle donne nella società. Ce lo ha insegnato Ryan Air in questi giorni, con uno stralcio di volgarità che può rendere persino un irlandese un gran cafone. E il colosso dei voli low cost non può darci alcuna lezione in termini di buone maniere. Poco tempo fa l’imperdonabile gaffe dell’annuncio su volo per il capoluogo pugliese: “Benvenuti a Bari, la città della Mafia e di San Nicola”. Adesso invece tornano le hostess “in bikini”, “le donne piccanti”, con lo scopo benefico sotto “il sex-appeal”. Pare che le assistenti di volo di Ryan Air facciano pure a gara per apparire sul calendario che le rende “modelle per un giorno”. Pardon, c’è sempre la scusa della solidarietà.

Il banner sul sito italiano insinua il solito pregiudizio d’oltremanica: Mica siamo solo il Belpaese delle veline volgari, che hanno mandato a far benedire le lotte dei movimenti femministi in Italia?

Incendio sulla Costa Allegra a fil di Twitter

In rete e nei social network corre la notizia dell’incendio sulla nave Costa Allegra a largo delle Seychelles. C’è chi parla di “terrorismo mediatico” o addirittura chi fa intendere che “un focherello a bordo” non avrebbe meritato un titolo così allarmante. Io direi che qui entra in gioco il criterio di notiziabilità.
Fuoco e fiamme a bordo? La notizia c’è e c’è tutta. Poi spetta alla compagnia e alle autorità di competenza fornire i dettagli.

Intanto, mettiamo in chiaro una cosa: c’è stato un incendio a bordo di una nave con mille e passa persone e la notizia andava comunicata con questi toni, Costa Crociere o non. Poteva capitare su qualsiasi imbarcazione, ma purtroppo la legge di Murphy ha detto la sua: quando di mezzo c’è la sfiga – quella che i napoletani chiamano mala ciorta – tutto diventa opinabile. A quasi due mesi dalla tragedia della Costa Concordia, ci risiamo. Per la disfatta dell’isola del Giglio è stato mandato alla forca il capitano e adesso?

Su Twitter, c’è chi la butta sullo humor: “Se Costa Crociere voleva avere engagement rate più alto della storia di Fb poteva dirlo, non c’era bisogno di distruggere due navi”. Qui c’è poco da scherzare. Chiediamoci piuttosto quanti saranno a pianificare una crociera come vacanza.
Fino ad ieri c’erano dubbi, oggi potrebbero esserci certezze. Mentre gli strateghi della comunicazione sono ancora a lavoro per attutire l’uragano dell’Atto I, per questo Atto II ci appendiamo alla tweettata di Snoopy the Writer: “L’incendio sulla #CostaAllegra ci dà una certezza: ora alla Costa Crociere hanno bisogno di @lddio al marketing.”