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Caccia ai trans, dalla politica al Grande Fratello

Donna/Uomo

Rosario PipoloL’Italia ha i suoi vizi e le sue virtù. Dopo il caso Marrazzo, pare che il vizietto si sia spostato dalle escort ai transessuali. Così nell’ultima settimana la parola “trans” è stata molto ricercata su Google ed incuriosisce gli italiani pettegoli del web. Natalie, il trans incriminato nel video con l’ex governatore del Lazio, è diventato/a una vera star della rete. Uno schiaffo alla crisi dell’Italia: qui le famiglie non riescono ad arrivare a fine mese e poi scopriamo che queste folli prestazioni sessuali hanno costi da capogiro, anche 5.000 euro! I nodi vengono al pettine e così veniamo a sapere che Natalie non aveva il suo bel permesso di soggiorno. Niente paura perchè adesso scatta “il sentimentalismo di solidarietà”  di chi vede i trans vittime di “sfruttamento”. Alla faccia dello sfruttamento! Passando dal web alla tv, ci hanno pensato gli autori del Grande Fratello a dare continuità all’argomento: nella casa del reality di canale 5 c’è un trans, ma è ancora un mistero su chi sia. I blog viaggiano alla velocità della “rete” e non del “tubo catodico”: così davidemaggio.it fa cadere i sospetti su Gabriele Belli, che da bambino si sarebbe chiamato Elettra. In attesa della comunicazione ufficiale, mi domando: è questa l’ennessima scorciatoia per rompere la monotonia del Belpaese tra vizietti o copioni da complotti?

Marrazzo, tutta colpa di un trans?

Piero Marrazzo

Rosario PipoloMi hanno detto che a Brescia città un muro imbrattato recita: “Le escort alla destra, i culi alla sinistra”. La seconda parte dello slogan fa riferimento al gossip che ha inquietato il Belpaese lo scorso weekend: le dimissioni di Piero Marrazzo da Presidente della Regione Lazio a causa di un video che lo ritrae in mutande con un transessuale. Nella vita privata ognuno può fare quello che vuole a patto che non metta a repentaglio la libertà degli altri. Nei miei ricordi il nome di Marazzo non è legato all’emisfero politico, ma a quello del giornalismo, nella figura di un bravo professionista anche al servizio del sociale. Pardon, non per essere bacchettone, ma inorridisco all’idea di finire sotto le lenzuola con un trans. Mai dire mai direbbero i più audaci: la moda di essere cocainomani cronici o puttanieri d’assalto è carta straccia. “Le fesserie” o “le debolezze” si sono incamminate in altri sentieri, oltre certi confini che spesso ci spiazzano. Sì, la vicenda Marrazzo mi ha spiazzato davvero. Non voglio né puntare il dito nè fare il falso moralista e preferisco fare un passo indietro fermandomi all’uomo. A quell’uomo che si è sentito crollare il mondo addosso e, rincasando, ha dovuto delle spiegazioni alla moglie e alla sua bambina. Dal punto di vista umano mi sono pentito di averlo giudicato come ha fatto la maggior parte degli italiani.  Ci vuole più coraggio ad ammettere le proprie debolezze che a nascondersi dietro alla maschera esibizionista del Don Giovanni di turno. Preoccupiamoci piuttosto dei ricattatori che hanno mortificato il valore della “divisa” e dei colleghi che ogni giorno rischiano la vita nelle guerriglie metropolitane.  E se questo fosse un complotto a ripetizione, chi sarà il prossimo?