Mandela ritrovato: al cinema con Invictus

Invictus, il nuovo film di Clint Eastwood, mi ha emozionato perchè ha riportato a galla il mio primo incontro con l’Apartheid e il Sud Africa. In una scuola media della provincia di Napoli, nella prima metà degli anni ottanta, ho scoperto che c’erano paesi in cui  ancora neri e bianchi non potevano sedersi sulla stessa panchina, viaggiare sulla stessa ambulanza o innamorarsi, sposarsi ed essere felici.  Quando sono tornato a casa quel pomeriggio, vedendo i miei compagnetti giocare a biglie con Ronny, il nostro amico di colore, ho avuto paura perchè in Sud Africa non sarebbe potuto accadere. Per noi Ronny era la mascotte del condominio Stella Maris e gli volevamo tutti bene. Non ho mai visto un atto di razzismo contro di lui, negli anni in cui era una rarità avere un compagno di giochi con la pelle di un colore diverso dal tuo. Clint Eastwood usa un buon pretesto, lo sport e la vittoria ad una partita di rugby, per cogliere in flagrante la grande umanità e spiritualità di un profeta del tempo moderno: Nelson Mandela (insuperabile Morgan Freeman). Peccato che lo sguardo della macchina da presa sia troppo americano -sarà colpa del rugby? – per rendere il film perfetto. Mi resta una domanda irrisolta: il tifo che unisce una nazione intera, al di là del colore della pelle, finisce con l’euforia del momento? Non ci sono andato ancora in Africa, è nei miei programmi di viaggio, ma il terrore che “le vittime” di ieri siano “i carnefici” di oggi mi inquieta nel profondo dell’anima.

Passaparola
Rosario Pipolo

Giornalista e Communication specialist. Una Laurea in Lingue straniere con lode all'Università Federico II di Napoli e una specializzazione in Web Communication allo IED di Milano.

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  • Ciao Rosario,
    io sono stato a citta' del capo nel 2004.
    Avevo la ragazza che era di li. Lei era bianca, di origine nord europa, come tante altra famiglie.
    Lei mi venne a prendere all'aereoporto con la sua auto. e vidi subito che c'erano tante baracche lungo la strada con gente di colore che ci abita e ai semafori che ti vendono qualcosa. La mia ragazza sempre impaurita mi diceva di stare lontano da loro.
    E non fu l'unica. C'e molto razzismo da parte dei bianchi nei confronti dei neri li. TANTO.
    io essendo ospite di una famiglia di bianchi e anche abbastanza benestanti, osservavo. Osservavo che i bianchi avevano tutto, automobili, ville, i migliori lavori, cameriere (di colore) e i neri invece camminavano ancora a piedi sull'autostrda o con i mezzi pubblici (trasporto pubblico e' pessimo li).
    Ascoltavo i discorsi dei bianchi contro i neri, veramente pesanti nei loro confronti.
    Noi dall'esterno nn possiamo capire quello che loro, anche i bianchi) hanno vissuto. da fuori sembra facile giudicare ma nn lo e'.
    Lo sport non unisce. Il rugby e' seguito dai bianchi, il calcio dai neri.
    A parte tutto cio' ho un bellissimo ricordo del paese. Assolutamente magnifico! Ci tornerei ben volentieri.
    il cibo, la natura, il mare e ahime le donne sono stupende!
    Sul film, purtroppo non l'ho visto ancora, quindi non posse esprimere un giudizio, ma eastwood e' un grande del cinema quindi sono sicuro che e' da 5 stars.

    Speak soon Rosa' ;)

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