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Record Store Day 2025

Battiato
Battiato

Le origini elettroniche di Franco Battiato nella ristampa in doppio vinile bianco dell'introvabile "Feed Back" per la grande festa dei negozi di musica indipendenti.

Kasabian
Kasabian

L'opera prima della band inglese arriva in vinile dopo oltre vent'anni. Elegantemente bianco "Kasabian" custodisce quelle sonorità che hanno segnato il nuovo millennio.

Lou Reed
Lou Reed

Uno degli album più sperimentali del compianto Lou Reed arriva in vinile argento metallico. Il Record Store Day festeggia così un disco che ha 50 anni e non li dimostra.

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10 cartoline dal Fuorisalone 2025

Il Fuorisalone 2025 ha trasformato Milano nella capitale indiscussa del design con oltre mille eventi sparsi nel capoluogo lombardo.
“Mondi connessi” è stato il filo conduttore che ci ha tenuto per mano per in questo vagabondaggio OFF. Ecco 10 belle cartoline dalla Milano Design Week 2025:

1. LA BIBLIOTECA ROTANTE ALLA PINACOTECA BRERA

2. LE INSTALLAZIONI ALL’UNIVERSITA’ STATALE

3. UNA GIOCONDA IN TORTONA

4. DESIGN BRASILIANO ALLA STATALE

5. BACI DA BRERA

6. SUPERSTUDIO PIU’

7. SWISS DESIGN IN TORTONA

8. INFIORATE IN BRERA

9. MAZINGA RICICLATO IN TORTONA

10. TOILETTE IN TORTONA

Ninna nanna per nonna Angelina, altra vittima della pessima Sanità in Campania

Mi vergogno della mia regione d’origine, la Campania, quando mi capitano sotto gli occhi ritagli di notizie sulla cattiva sanità come questa: nonna Angelina di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, è morta all’ospedale Maresca di Torre del Greco per incuria secondo le accuse, come riportato in un articolo dal quotidiano IL Mattino.
Ricoverata per occlusione intestinale, la donna ottantenne è deceduta poche ore dopo. La Procura di Torre Annuziata ha aperto un’indagine per omicidio colposo mentre l’ASL Napoli 3 Sud ha avviato degli accertamenti per valutare eventuali responsabilità.
Per dovere di cronaca, rinfreschiamo la memoria con il report del Ministero della Salute dell’estate 2024 secondo cui la regione Campania, per alcuni indicatori della Sanità Pubblica, risultava fanalino di coda.

LA SANITA’ IN CAMPANIA NELL’OCCHIO DEL CICLONE

La settimana precedente all’increscioso episodio di incuria subito da nonna Angelina, la Sanità in Campania era finita nell’occhio del ciclone attraverso la denuncia del programma televisivo “Fuori dal Coro” di Rete 4. L’inchiesta “Ladri di salute: gli ospedali dello scandalo” aveva puntato il dito contro il Ruggi d’Aragona di Salerno e il San Giuseppe Moscati di Avellino, affossati senza sconti per incuria cronica, strafottenza nei confronti dei pazienti abbandonati al proprio destino, tanti dei quali dimenticati sulla barelle nelle corsie del Pronto Soccorso.
Oggi tocca al Maresca di Torre del Greco, tra l’altro finito nel salotto televisivo Rai di UnoMattina nell’autunno del 2024 per la fantomatica “infermiera cartomante”: chi non ricorda la tragicommedia surreale che ha indignato i pazienti del Maresca e la cateogoria degli infermieri campani? L’operatrice sanitaria tiktoker se ne andava dispensando profezie ai malati oncologici e non solo.

DIGNITA’ PER ONORARE LA MEMORIA DI NONNA ANGELINA

Nonna Angelina apparteneva alla stessa generazione di mio padre ed era cresciuta negli anni ’40 del secolo scorso tra le bombe della Seconda Guerra Mondiale e i lapilli delle ceneri dell’ultima eruzione del Vesuvio. In quella zolla di pianura campana dominata dai monti Lattari aveva sposato Gerardo, un commerciante negli anni del Boom del Belpaese in bianco e nero.
Rimasta vedova giovanissima con tre figli da crescere, guardò diritta negli occhi i suoi cuccioli e disse trattenendo le lacrime: “Non resterete mai soli, mai. Nessuno mi fermerà. Vi farò da mamma e da padre.” Così nel Sud Italia maschilista e patriarcale Angelina appese al chiodo la gonna da casalinga e si infilò i pantaloni della commerciante, attraversando impavida gli anni Settanta ingrigiti dal piombo, il riflusso degli anni Ottanta, la coda del secolo dei Novanta, l’alba del nuovo millennio con i nipotini che la incoronarono nonna per sempre.

UN MILIONE DI PAZIENTI VITTIME DI ERRORI SANITARI

Questa sembra una pagina strappata a un racconto del nostro Mezzogiorno, ma in realtà è la storia di una donna del Novecento. Questa donna di Sant’Antonio Abate, in silenzio e nell’intimità lontana dai clamori e dalle buffonerie dei social, ha pagato tasse e contributi per una vita intera a sostegno del sistema della Sanità Pubblica e, nel momento del bisogno, si è trovata le spalle voltate in faccia.
Tra dolore e rabbia quanto tempo dobbiamo attendere affinché nonna Angelina sia annoverata nel milione di pazienti vittime di errori sanitari?
I dati diffusi dall’ARIS (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari) nel 2024 confermavano proprio questo, oltre la crescita dei casi sbattuti in tribunale.

FAREWELL, ANGELINA

Mentre la giustizia farà il suo corso, oggi tutti noi “indignati” ci sentiamo un pochino nipoti legittimi di nonna Angelina, a cui dedichiamo una ninna nanna: i versi di Farewell, Angelina, donati da Bob Dylan a Joan Baez per il suo album del ’65, li vogliamo incidere sul bianco e nero del finale poetico del film Tempi Moderni di Charlie Chaplin.
E così ci piace pensare a Charlot mano nella mano della sua amata verso un domani migliore come Gerardo e la sua adorata moglie Angelina, finalmente di nuovo insieme, in direzione di quella luce accecante che cancella improvvisamente la squallida barella di un ospedale.
A quest’ora Angelina e Gerardo hanno cominiciato un nuovo viaggio, quello che noi romantici e sognatori non smetteremo mai di chiamare eternità.

Eleonora Giorgi cara, a te leggera nell’eternità

Eleonora Giorgi cara, a te leggera nell’eternità, dedichiamo questo inizio di marzo primaverile che profuma d’inverno. Noi di quella generazione innamorata di te sulla spiaggia cinematografica di Sapore di Mare rivendichiamo il romanticismo testardo: ti abbiamo voluta bene come la ragazza dell’ombrellone accanto che, nonostante il cambio dei lidi e litorali della vita, ti porti nel cuore nella cornice di una vacanza memorabile.

LACRIME E BOROTALCO

Eleonora Giorgi cara, per te leggera nell’eternità, ci inebriamo di Borotalco per provare ad asciugare le lacrime nel mezzo di uno dei siparietti mitologici tra Nadia e Sergio:
– Ma al Louvre ci sei stato?
– Sì, caro arrabbiato pure quello!
– Ma ci si mangia bene?
– Senza infamia e senza lode…così.

LEGGEREZZA NON E’ SUPERFICIALITA’

Eleonora Giorgi cara, leggera nell’eternità, ad applaudire e a sostenere i tuoi personaggi, che ti hanno incoronata icona del Romanzo Popolare all’italiana, c’eravamo noi degli anni ’80 bullizzati dagli intellettuali, pronti a massacrarti se non guardavi soltanto “il cinema impegnato”.
Sei arrivata al cuore di tutti, incluse le casalinghe come mia madre che leggevano fotoromanzi. Hai insegnato a chiunque ti sia venuto incontro, dentro e fuori lo schermo cinematografico e televisivo, che leggerezza non è superficalità, bellezza non è essere svampiti, femminilità non è questione di impegno o disempegno civile. Piuttosto la verità della tua essenza femminile si è nascosta dietro il vivere la vita tenendo stretto ogni istante per poi mollare la presa e lasciarlo andare al largo senza rinnegare mai nulla, senza perdere di vista il lungo attimo dell’esistenza.

ATTACCATA ALLA VITA FINO ALL’ULTIMO RESPIRO

Eleonora Giorgi cara, a te leggera nell’eternità, il nostro pianto sincero in cui affoghiamo come quando, dal finestrino del treno, vedevamo scomparire la spiaggia delle nostra estate più bella e in un puntino la ragazza minuta sotto l’ombrellone che guardava ancora il mare, anche per noi.
Chi vive la vita con passione accettando le proprie fragilità e resta attaccato a lei fino all’ultimo respiro è destinato a rinascere un milione di volte, nell’eternità.