E fuori nevica…
Il mio compaesano Vincenzo Salemme aveva scritto una commedia dal titolo “E Fuori nevica”. E fuori nevica davvero, perlomeno nel Nord Italia. Dalle mie parti non siamo abituati a queste nevicate: alle scuole medie io e i miei compagni abbiamo rischiato un’espulsione di massa per aver bloccato una noiosa lezione di matematica. Come si fa a frenare lo stupore per i primi fiocchi di neve? La neve porta i suoi disagi, ma ha anche il suo fascino. Stamattina ho attraversato in treno una striscia di Lombardia e mi sono incantato dinanzi a questo manto bianco. Ho rovistato nella mente per trovare un passo letterario a cui accostare questo incantesimo. In aiuto è arrivato un ricordo del mio album familiare. Ad Acerra, un paese della provincia di Napoli, nel 1949 un bambino vide la neve per la prima volta. Il piccolo Antonio era in aperta campagna e rimase a bocca aperta. Voleva condividere questa gioia con i fratelli e così decise di nascondere un mucchietto di fiocchi sotto terra. Quando ritornò poco dopo, non era rimasto più niente. E’ stato così ingenuo e poetico l’incontro di mio padre con la neve. La neve è neve, dovunque sia, al Sud come al Nord, dentro e fuori di noi, soffice persino nella tenerezza dei ricordi!