Diario di viaggio: la pizza di Raffaele ‘o veloce a Tavernola per sentirmi a casa

Il giorno in cui Raffaele ‘o veloce lasciò Maiori per andare a cercare fortuna nel Nord Italia, si ricordò cosa gli aveva detto una volta il papà con gli occhi sgranati sulla costiera amalfitana: “Rafé, meglio un piatto di minestra guadagnato con onestà che tutto il resto”. E lui, finito ai confini tra le province di Bergamo e Brescia, se lo ricordava tutte le volte che infornava e sfornava una pizza.

Non le ho contate tutte le pizze che Raffaele De Rosa ha preparato negli ultimi quarant’anni. Tuttavia, quando passo a Tavernola bergamasca, mi fermo da lui perché è qui la tana sul lago d’Iseo per sentirmi a casa. Corre voce che la sua pizza sia la migliore del lago. Per me è molto più, perché azzanno tutti gli ingredienti del mio Sud, non solo sulla pizza, ma anche intorno a me. I figli di Raffaele mi trattano come fossi uno di famiglia e la moglie mi offre puntualmente un liquorino alle erbe fatto in casa.
Una volta addirittura mi hanno offerto un posto per dormire, temendo che al ritorno potessi avere un colpo di sonno alla guida.

Il randagismo è indispensabile per un viaggiatore, perché scaccia via i pregiudizi per cui certi luoghi sono spogli di atmosfere. Il Sud non è prigioniero della geografia dei luoghi, ma vive libero lì dove le persone piantano con nuove storie le proprie radici. L’ultima volta che sono partito da Tavernola, Raffaele mi ha regalato un paio di pagnotte di pane fatte con le sue mani. Quella farina e quell’impasto hanno lasciato sotto il mio palato il sapore genuino che chi emigra lascia nel posto in cui va. Per questo motivo la famosa pizza di Raffaele ‘o veloce a Tavernola Bergamasca ha un grande merito: disegna i contorni dell’itinerario che ci riporta sulla via di casa, strada maestra per essere sé stessi.