12 e 13 giugno: Io Referendum e tu?
Più di sessanta anni fa si è svolto il primo Referendum: il 2 giugno del 1946 i nostri nonni sono stati chiamati alle urne per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Quando si raggiunge la maggior età, il breviario recita questo: fare il proprio dovere di cittadino e non mancare al voto elettorale. Peccato che quando si tratta di referendum ce la svigniamo, come se non ci riguardasse. E’ non è una legittima giustificazione né la delusione collettiva che dilaga in Italia né il brio stagionale che ci porta magari a organizzare un fine settimana fuori casa.
E smettiamola con questa buffonata che associa anche la scelta referendaria al colore politico! Un referendum abrogativo è la sostanza di una democrazia e del nostro impegno civico. I partiti politici dovrebbero smetterla con l’ennesimo tedio da campagna elettorale.
Noi smanettoni del web possiamo dirla davvero tutta: l’appuntamento del prossimo 12 e 13 giugno può definirsi il primo referendum social della storia italiana. Sui social network impazzano gli inviti ad andare a votare e il 30% della popolazione facebookiana ha cambiato la propria immagine del profilo con l’icona referendaria. Energia nucleare, acqua pubblica e legittimo impedimento mica sono noccioline?
Oggi viviamo allo scoperto e non abbiamo più nessuno che ci difenda davvero. L’autodifesa è l’ultima chance per tenere a bada gli aggressori che ci ronzano intorno. E starcene da strafottenti con “la panza al sole” confermerebbe per l’ennessima volta una triste verità: sappiamo essere un popolo di piagnucoloni che fa dormire sogni tranquilli agli orchi che minano il bene comune.
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