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Archives Agosto 2008

Michael Jackson, 50 anni e troppi peccati

Lo riconoscete questo signore in questa foto pubblicata questa mattina dal Daily Mail? Oggi festeggia a Las Vegas i suoi primi 50 anni assieme ai tre figli. Provate ad indovinare, ma non credo che ruscirete. E’ Michael Jackson, “il re del Pop”, eleborato da un cervellone elettronico: oggi spegnerebbe con tale volto le sue 50 candeline, se non si fosse sottoposto ai tanti interventi chirurgici. I fan si consolano con un nuovo The Best lanciato dalla Sony per l’occasione. Tra una canzone e l’altra torna una costellazione di successi memorabili, offuscata da qualche peccato di troppo. E’ vero che con i soldi ogni male può essere rimediato, ma nella foto di compleanno ci sarà mica il fan che nel ’93 lo ha accusato di molestie sessuali? Al party prenderanno parte anche tutti gli accusatori che dal 2005 gli danno filo da torcere per abusi sessuali su minori? Al di là dei record di vendita del “divo capriccioso che volle farsi bianco tra i neri”, la polvere nascosta sotto il tappeto è troppa. Nel 1986, in una scuola media della provincia di Napoli, sono stato buttato fuori dal coro per la festa di fine anno. Ero stonato e non mi hanno permesso di cantare “We are the world”. Ci sono rimasto male. Non mi sono perso niente, perché “il mondo che Jackson fingeva di cantare”, era totalmente diverso dal mio. E a volte le canzoni non colmano i vuoti delle delusioni. Happy Birthday, Michael!

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Valtur, 50 turisti con il “cagotto”!

Valtur

Rosario Pipolo“Pesce andato a male” dopo un pranzo d’agosto (secondo qualche indiscrezione) e così 50 turisti finiscono vittime della dissenteria. E’ successo nel Villaggio Valtur di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone. E pensare che ho trascorso un paio d’ore in quel villaggio con i miei genitori una ventina di anni fa: sembrava “un mondo perfetto”, un luna park del turista. Non è tutto oro quel che luccica e con quei prezzi da capogiro poi. Una bella batosta per uno dei marchi del turismo d’èlite. Dal sito dell’Ansa si legge l’intervento dell’avvocato Cristina Amadori: “Molte persone hanno dovuto ricorrere alle cure dell’infermeria del villaggio. La situazione e’ molto critica ed e’ scandaloso che possano accadere fatti del genere. I casi di dissenteria potrebbero essere collegati all’ingestione di alimenti consumati nel villaggio, dove abbiamo constatato anche problemi di carattere igienico e carenza di personale”. E poi ci lamentiamo che in questa stagione il turismo in Italia è calato. Pensate alla foto da catalogo Valtur con tutti quei volti sorridenti, adesso da “poveri cristi” attaccati tutto il tempo al wc, e con il portafoglio svuotato dal salasso della permanenza extra-large. A questo punto meglio la cucina della “zia Maria” nel piccolo campeggio con i bungalow, semplice e senza pretese, nel segno di una vacanza senza “il cagotto” da fine estate!

Le forbici di Noè e i miei capelli a Contrada

Ad agosto ho commesso l’ennesimo tradimento. Ogni volta che torno a casa affido i miei capelli alle forbici del mio amico Leo. Lui era in vacanza, ed io sono andato alla caccia disperata di un barbiere. Sono passato a Contrada, in provincia di Avellino, per una splendida giornata con la famiglia Pastore. Un paese dell’Irpinia con poche anime che mi ha regalato tranquillità e relax. L’incontro con il vigile, uno scambio di saluti con gli anziani al bar o un sano bicchiere di vino locale, alla faccia di chi pensa che la vita “non sia solo questo”. Ho affidato la mia chioma all’esperienza di Noè, un arzillo signore di 78 anni, che fa il barbiere dall’età di 13 anni (nella foto taglia i capelli al nipote Noè junior). Mi sembrava di essere tornato in un vecchio film in bianco e nero con questo barbiere poco incline al pettegolezzo – una rarità per chi fa il suo mestiere – ma attento osservatore dei cambiamenti del tempo. Caspita, lui sì che è stato un precursore: a cavallo degli anni ’40, è stato il primo a sostenere che i capelli dovessero essere tagliati dopo lo shampoo (l’acqua a Contrada è arrivata negli anni ’50). Caro Noè, ti ringrazio non solo per il taglio che mi sono portato come souvenir delle vacanze (a Milano mi dicono che sono riungiovanito!), ma soprattutto per quei saltelli della memoria in equilibrio tra storia e costume. Inoltre, mi hai riportato alla mente un fatto di cronaca della mia infanzia, datato 15 luglio 1982: l’uccisione del vice Questore di Napoli Giuseppe Ammaturo, vittima del terrorismo delle Brigate Rosse. Se capitate da quelle parti, fate un salto nel salone di Noè, perché quelle “forbici” sanno ritagliare qualcosa di noi…

Le cronache di Narnia: il principe Caspian

Il principe Caspian, secondo capitolo delle Cronache di Narnia, è uscito alla vigilia di Ferragosto. Chi non era spaparanzato in spiaggia sotto il Sol Leone, sgranocchiava pop corn in sala col sostegno dell’aria condizionata. La Disney si consola con il fantasy e segue le orme del ciclo di Il Signore degli anelli. Rispetto agli ultimi tonfi della major americana, Narnia è stato una boccata d’aria, anche se questa seconda parte non mi ha convinto. Noiosa e prevedibile all’inizio, si riprende dopo un’oretta e offusca quella magia a cui c’eravamo abituati. Insolito il ruolo affidato al nostro Sergio Castellitto e troppa l’attesa per rivedere due personaggi a cui tutti noi ci siamo affezionati: il leone e la strega. La piccola Georgie Henley (Lucy) è cresciuta, ma ha perso quella tenerezza che mi ha incantato nel primo film. Comunque vale la pena vederlo. E gli altri sequel? Hanno già messo mano per non far crescere troppo gli attori. E’ davvero difficile che un ciclo di film mantenga sempre alte le aspettative. Speriamo che il terzo round vada meglio…

Gabriella Cilmi, nuovo pop italo-australiano?

Gabriella Cilmi è un nome tutto italiano. Le radio continuano a sbatterci in faccia un tormentone musicale: Sweet about me. Non assomiglia un po’ troppo a Amy Winehouse? Comunque, non diamole troppo addosso perché Gabriella è italo-australiana. Figlia di immigrati trasferiti all’estero, questa giovanissima ugola potrebbe dare davvero filo da torcere alle api regine del pop, anche perché ha come ombra un guru della produzione: Brian Higgins. Qualcosa Gabry lo deve anche ai suoi amici, che hanno messo su YouTube una versione del suo pezzo Sanctuary. C’è sempre il pericolo che la temperatura scenda improvvisamente e la febbre da pop resti soltanto un bel ricordo. Riuscirà la nostra Aussi a tenere lo scettro e ad affermarsi nella scena musicale dei prossimi anni?