Asterix e Obelix e la Francia allo specchio

Asterix e Obelix mi riportano alle estati nel Sud della Francia dalla mia famiglia, al mio studio matto e disperatissimo all’università della lingua francese e di tutta la storia che vi gira intorno. Proveniente da Parigi, questo è il primo albo della premiata ditta Goscinny (1926-1977) e Uderzo (1927-2020).

Albert Uderzo, uscito di scena il 25 marzo 2020 in piena emergenza Covid-19, aveva disegnato con la scrittura del compianto Goscinny pagine e pagine della storia a fumetti d’oltralpe. La Fille de Vercingétorix, disegnato da Conrad e pubblicato nel 2019, è l’ultimo album supervisionato dallo stesso Uderzo.

Quando ho incontrato Gérard Depardieu qualche anno fa ad un festival di cinema a Firenze, mi ha detto a proposito della versione cinematografica che ogni francese, attore o non, se si guarda allo specchio ritrova un po’ di Asterix o Obelix.
Nel 1997, all’ultimo esame di Francese all’università, portai tra i classici del ‘900 anche un albo del guerriero gallico e del suo fidato amico. Pensavo che avrei pagato caro il conto di questa “provocazione”, in realtà il gesto fu apprezzato. Dietro questa coppia a fumetti d’oltralpe, che in punta di piedi è entrata negli albi nel lontano 1959, si nascondono la Francia e le sue contraddizioni socio-politiche. Asterix e Obelix restano due maschere di personaggi riconoscibili oggi come allora.

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