Lettera al blogger: “Aiuto, la banca mi toglie la casa!”

Ho ricevuto questa lettera all’indirizzo email di questo blog. Ho ritenuto opportuno pubblicarla, anche se questa volta mi trattengo e preferisco non esprimermi. Lascio al lettore le eventuali considerazioni in merito al caso:

“Il mio amico vietnamita è giunto in Italia da profugo della guerra ed ora è un cittadino Italiano in regola a tutti gli effetti. Una decina di anni fa chiese un mutuo alla Banca Popolare di Bergamo per poter ristrutturare un’abitazione in zona Maciachini a Milano. Per l’occasione vendette anche il suo piccolo monolocale, frutto di tutti i sacrifici fatti nel nostro Paese durante i quasi vent’anni di permanenza.
Le cose sembravano procedere per il verso giusto, ma un licenziamento ingiusto (causa vinta) e alcuni problemi di salute lo portarono ad avere qualche arretrato con la Banca. Io e qualche altro amico gli prestammo dei soldi per aiutarlo. Nel frattempo riuscì a mettere a posto la casa e decise di metterla in vendita per non avere più debiti né con noi né tantomeno con la Banca.

Le difficoltà del mercato immobiliare, assieme a quelle di riconquistare la stabilità lavorativa, hanno riacceso il conflitto con l’istituto bancario. Per ripagare il debito, è riuscito ad affittare due stanzette della casa e a portare regolarmente dei soldi che erano leggermente al di sotto della rata stabilita. Nemmeno il tentativo di rinegoziare il debito è andato a buon fine. A fronte di un valore stimato dell’immobile di circa 300.000 euro la Banca ha proceduto al pignoramento per un debito di 44.000 euro + 5000 euro per le relative spese legali.
L’avvocato del mio amico ha mediato con la banca che chiedeva 20.000 euro subito e 1000 euro di rata, con 10.000/11.000 euro (racimolati alla disperata con aiuti vari) e 700 euro di rata che vengono presi dai due affitti. La Banca  ha rifiutato e a breve ci sarà l’udienza. La parola al Giudice.

Ebbene, di fronte a questa piccola storia, penso comune a tante persone in Italia, si rimane sbalorditi ed impotenti di fronte al meschino atteggiamento volto solo a distruggere una persona onesta (da più di 20 anni cliente della medesima) che ha sempre lavorato con correttezza ed ha sempre cercato, facendo l’impossibile, di ripagare il suo debito.
Sono consapevole che la Banca persegue il suo interesse, ma nel caso specifico i 10/11 mila euro ripagano gli arretrati, mentre i 700 euro mensili mi sembrano una degna rata per ripagare i 38.000 rimanenti, comprese le spese legali”.

M.F.B.