L’acqua è un diritto, no ai privati!

Ci hanno tolto uno dei pochi diritti in nostro possesso: l’acqua. Il decreto Ronchi è diventato legge e la gestione dell’acqua finisce tra le grinfie del processo di privatizzazione. Già è dura mandar giù il business spavaldo che, negli ultimi quindici anni, ha tolto l’acqua del rubinetto dalla maggior parte delle tavole degli italiani. In Italia, siamo pieni di acque minerali e continuiamo ad essere sedotti da quella “diavoleria” chiamata etichetta.  Finiti i tempi in cui riempivamo le bottiglie per strada – fatta qualche rara eccezione – al supermercato mi imbatto in discorsi da fantascienza sulla scelta dell’acqua in base alle proprie esigenze. Pagare una bottiglia d’acqua quasi quanto il vino è davvero vergognoso. E adesso ci tocca pure rinunciare alla gestione idrica “pubblica”. Per il gas ci hanno infinocchiati con la promessa di riduzione dei costi e miglioramento del servizio. Avete visto qualcosa di tutto questo? Insomma, appiccichiamo un’altra etichetta all’acqua che uscirà dalla nostra doccia o dal nostro lavandino! Dovremmo avere lo spudorato coraggio di mettere i sigilli alle nostre condutture idriche, non solo per “protesta”, ma per prendere coscienza di dove finiremo se andiamo avanti così!

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