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Quando la donna non va in vacanza e difende altre donne

Rosario PipoloMentre i social network sono affollati di foto al mare di donne in bikini, soddisfatte a pieno per la prova costume, io sono distratto dalle donne che non vanno in vacanza per difendere altre donne. Sarò pure un maschio atipico ma mi piace pensare che ci sia un’altra cartolina da affrancare e spedire sotto questo cielo d’estate.

In una Milano che si spopola per le attese vacanze è più facile accorgersi di giovani donne ccome Vanda che si danno da fare in organizzazioni umanitarie. Quante ce ne sono che, anzichè saccheggiare le passarelle balneari, restano ad investire fino all’ultimo filo di energia, per portare avanti la loro mission di ambassador di organizzazioni a scopo umanitario.

Come fa una donna a difendere un’altra donna? Quando sa urlare a denti stretti che la povertà è sessista perchè le bambine e le donne devono essere al centro della lotta contro la povertà. Queste campagne di sensibilizzazione ci mettono la pulce nell’orecchio: nei Paesi in via di sviluppo la condizione delle donne è davvero disumana.

Così accede che firmare una petizione può corrispondere ad osservare la tenacia di donne testarde fino al midollo. Un’opportunità per riconoscere che il gentil sesso non guadagna consistenza sotto l’ombrellone tra le veline da spiaggia.
Quando la donna non va in vacanza e difende altre donne offre incosciamente un’altra traiettoria alla nostra mascolinità: ricercare la bellezza femminile nell’altrove custode di impegno sociale è l’immagine più radiosa da appiccicare su una cartolina d’estate. 

Michael Jackson, 50 anni e troppi peccati

Lo riconoscete questo signore in questa foto pubblicata questa mattina dal Daily Mail? Oggi festeggia a Las Vegas i suoi primi 50 anni assieme ai tre figli. Provate ad indovinare, ma non credo che ruscirete. E’ Michael Jackson, “il re del Pop”, eleborato da un cervellone elettronico: oggi spegnerebbe con tale volto le sue 50 candeline, se non si fosse sottoposto ai tanti interventi chirurgici. I fan si consolano con un nuovo The Best lanciato dalla Sony per l’occasione. Tra una canzone e l’altra torna una costellazione di successi memorabili, offuscata da qualche peccato di troppo. E’ vero che con i soldi ogni male può essere rimediato, ma nella foto di compleanno ci sarà mica il fan che nel ’93 lo ha accusato di molestie sessuali? Al party prenderanno parte anche tutti gli accusatori che dal 2005 gli danno filo da torcere per abusi sessuali su minori? Al di là dei record di vendita del “divo capriccioso che volle farsi bianco tra i neri”, la polvere nascosta sotto il tappeto è troppa. Nel 1986, in una scuola media della provincia di Napoli, sono stato buttato fuori dal coro per la festa di fine anno. Ero stonato e non mi hanno permesso di cantare “We are the world”. Ci sono rimasto male. Non mi sono perso niente, perché “il mondo che Jackson fingeva di cantare”, era totalmente diverso dal mio. E a volte le canzoni non colmano i vuoti delle delusioni. Happy Birthday, Michael!

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