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E’ morto Mike Bongiorno, il re della tv italiana

Mike Bongiorno, re del quiz

Rosario PipoloDa ragazzino i miei compagni di scuola mi prendevano in giro perché collezionavo le scatole giochi dei quiz di Mike Bongiorno: Flash, Superflash, Bis e Pentathlon. Sì, lo confesso: sognavo di diventare un bravo presentatore come lui. Negli anni ottanta avevo esasperato mia madre per due motivi. Il giovedì sera volevo la tv a colori tutta per me perché su Canale 5 c’era SuperMike!  In più le mettevo sottosopra casa assieme agli amici del palazzo Stella Maris  perché avevo trasformato la cameretta in uno studio televisivo e ci sfidavamo ai suoi quiz. A parte i ricordi e il sentimentalismo, mi mancherà Mike Bongiorno. Con lui va via l’eleganza della televisione e l’arem dei grandi professionisti. La tv di Mike non sapeva cosa fosse la volgarità e non aveva bisogno dei copioni fasulli dei reality show per camminare in equilibrio sul confine tra finzione e realtà.  Bastavano il suo temperamento, le sue gaffe, i suoi aneddotti e quella profonda dolcezza che è venuta fuori di recente in coppia con Fiorello. Il rammarico più grande è quello di non averlo mai intervistato. Mi resta l’ultima polaroid. L’ho incontrato dal vivo in occasione del GiroMike nella prima metà degli anni ottanta. Mollai mio padre e mi lanciai oltre le transenne,  strappandogli una stretta di mano. Lui salì in auto e un poliziotto mi acciuffò rimproverandomi: “Non sapevo che Mike Bongiorno avesse fan scatenati così piccoli”. Questo per dire che quel personaggio televisivo non era roba da vecchi!

La delusione di Fiorello e il flop di Sky

fiorello-sky150Basta girarci intorno. Il trasloco di Fiorello su Sky non funziona. A convincercene non è la chiusura di largo anticipo della prima puntata – ansia da debutto? – ma tutto il clamore promozionale attorno allo show trasmesso da piazzale Clodio non ha certo giovato a questo nuovo matrimonio. Fiorello non è raggiante sulla pay-tv di Murdoch. Saranno o no le maledizioni delle reti avversarie? O sarà piuttosto il dover ammettere che il Fiorello della Rai non lo recuperemo da nessuna altra parte? Non è la prima volta che capita: chi non ricorda come funzionavano male volti della vecchia tv generalista come Pippo Baudo, inguardabile dopo il suo primo spostamento sulle reti Fininvest? Al di là di questo, resta da fare un’altra considerazione sui cambi di rotta di Sky, che vorrebbe far concorrenza alla tv generalita con il nuovo canale Sky Uno (ex Sky Vivo). Troneggiano reality show e talent show con lo spettatore affamato di vedere in tv il vicino di casa o la signora Maria. Non so quanto aiuteranno personaggi come la Cuccarini o Panariello a convincerci che la pay-tv oramai è una necessità. L’abbonamento a Sky costa ancora troppo e mettere mano al portafoglio adesso è uno sconforto. E poi Rai e Mediaset hanno alzato il tiro con i rinforzi del digitale terrestre: Rai 4 e Iris hanno aumentato lo share, mentre le mamme dissolute si accontentano di Boing per far da baby-sitter ai propri pargoli. Intanto, Murdoch pensa a come spillare quattrini al popolo del web, proponendo di far pagare per l’accesso alle notizie dei giornali on line. Lasciate fuori dalla misera guerra della tv, noi che ci consoliamo smanettando in rete, e che non vogliamo tirar fuori soldi, neanche per vedere i flop di Fiorello.