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Castellammare dice no alla minigonna. E la cintura di sicurezza?

Ci risiamo. Quando tira aria di ridicolo proibizionismo in Italia, mi scatta la risata facile. Castellammare di Stabia fa la bigotta e dice no alla minigonna. Insomma, il comune senso del pudore del falso Belpaese democristiano ritorna nella città campana: al di là che si mortifichi un simbolo socio-politico del movimento femminista, non mi sembra che un bel paio di gambe in vista possano essere la nostra preoccupazione. Una scelta per offrire più sicurezza alla comunità dai maniaci o dagli eventuali guardoni?
L’ultima volta che sono passato da quelle parti, ovunque mi girassi c’erano persone in auto senza la cintura di sicurezza. Niente di nuovo, perchè a Napoli e dintorni è un optional e chi la mette viene pure considerato  “il fesso della situazione”. Anzi, di recente ho scoperto l’ennesimo escamotage per evitare “il fastidioso suono” delle auto di ultima generazione che ti ricorda di metterla. Il Bip-Stop,una linguetta che si infila al posto della cintura, dovrebbe essere venduto esclusivamente a chi è esente  dall’obbligo di indossarla (Articolo 172 del codice della strada). Peccato che ogni napoletano che si rispetti ha la sua coppia di questo curioso aggeggio e poi infila la cintura soltanto in prossimità del posto di blocco. A questo punto mi chiedo: è più pericoloso un esercito di automobilisti  che non si attiene alle normative di sicurezza o uno squadrone di belle ragazze in minigonna? 
Ecco come alcune forme di censura si tramutano in buffonate, per l’appunto. Da bambino, per qualche anno, volevo fare il vigile urbano. Se si fosse avverato il mio sogno,  mi metterei a caccia di tutti gli strafottenti che non hanno capito l’importanza della cintura di sicurezza, ma fischierei a go go tutte le ragazze in minigonna, sperando di non perdere il posto di lavoro.

Salone Internazionale del Mobile, Milano rincorre l’Europa

Il Salone Internazionale del Mobile ha fatto riaffacciare Milano all’Europa. Diciamolo pure che la macchina organizzativa era funzionante ed accogliente sia per gli adetti ai lavori sia per il pubblico (domenica si sono riversatete in Fiera  più di 32 mila persone). Non capita spesso ai grandi eventi che si svolgono nel capoluogo lombardo da tempo a questa parte. Penso alla BIT, ad esempio, che somiglia sempre meno ad una Fiera Internazionale di Turismo. Il Salone del Mobile è una bella opportunità per spiluccare stravaganze e creatività, anche se c’è chi si distingue sulla sponda opposta. Non mi sognerei mai di fare a scazzottate per sostare da Scavolini e convincermi che quella è ancora “la cucina più amata dagli italiani”. Sarà, i gusti sono gusti e il pubblico pagante ha sempre ragione, quasi sempre. Bel boom anche per gli eventi collaterali del Fuorisalone, con via Tortona in testa per affluenza di giovani a tutte le ore. Fare baldoria tutti insieme appassionatamente ci sta e fa bene all’umore. Se i venditori ambulanti di birra e quant’altro sono più numerosi degli eventi, non è che mi sono perso in una bella sagra paesana? Forse sì perchè la sicurezza lasciava a desiderare: sono rimasto in ostaggio mezz’ora sul ponte ferroviario che da Porta Genova scendeva in via Tortona, perchè non c’era nessuno a coordinare il gran flusso di persone. Per fortuna, non ci sono stati incidenti! La corsa verso l’Expo non accorcia le distante tra Milano e l’Europa perchè sono “i dettagli” a fare la differenza, ricordandoci che il Belpaese è fatto della stessa pasta, fino alla punta dello stivale. E non ci vuole lo stradario per capire che non siamo arrivati a Londra, Parigi o Berlino.

Sicurezza Aeroporti: tutta colpa di un bacio?

Mentre il sistema di sicurezza degli aeroporti americani va in tilt, l’Europa mette le mani avanti e riflette sul “mea culpa” di Barack Obama. Per non farla troppo lunga, la sicurezza vale più della “privacy” o della “salute”: dovrebbero arrivare anche nei principali aeroporti italiani i body scanner, quei mostricciattoli spioni pronti a mettere le minacce terroristiche nelle mani della tecnologia. Infallibili gridano gli esperti, anche per la gioia dei “guardoni” che dovranno farsene una ragione perchè di tette e culi ce ne saranno a bizzeffe. Speriamo che tra un controllo e un altro, non si finisca in un gioco gogliardico a stilare una classifica di chi lo ha “più piccino” o chi è in pole position per le forme più sexy. E se i “più pudici” cercheranno di evitare l’aereo pur di non sottoporsi alla tortura del bodyscanner, ci sarà chi in buona fede riuscirà ancora a prendersi gioco dei sistemi di sicurezza: è successo in uno scalo del New Jersey, dove un uomo ha scavalcato le transenne per strappare l’ultimo bacio alla fidanzata. Questa volta a creare scompiglio all’aeroporto di Newark non è stato né un folle dirottatore né un membro di Al Quaeda, ma un gesto azzardato tra romanticismo e galanteria. Basta un bacio a mettere sottosopra un  sistema di sicurezza che ogni anno costa agli americani milioni di dollari?