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La delusione di Fiorello e il flop di Sky

fiorello-sky150Basta girarci intorno. Il trasloco di Fiorello su Sky non funziona. A convincercene non è la chiusura di largo anticipo della prima puntata – ansia da debutto? – ma tutto il clamore promozionale attorno allo show trasmesso da piazzale Clodio non ha certo giovato a questo nuovo matrimonio. Fiorello non è raggiante sulla pay-tv di Murdoch. Saranno o no le maledizioni delle reti avversarie? O sarà piuttosto il dover ammettere che il Fiorello della Rai non lo recuperemo da nessuna altra parte? Non è la prima volta che capita: chi non ricorda come funzionavano male volti della vecchia tv generalista come Pippo Baudo, inguardabile dopo il suo primo spostamento sulle reti Fininvest? Al di là di questo, resta da fare un’altra considerazione sui cambi di rotta di Sky, che vorrebbe far concorrenza alla tv generalita con il nuovo canale Sky Uno (ex Sky Vivo). Troneggiano reality show e talent show con lo spettatore affamato di vedere in tv il vicino di casa o la signora Maria. Non so quanto aiuteranno personaggi come la Cuccarini o Panariello a convincerci che la pay-tv oramai è una necessità. L’abbonamento a Sky costa ancora troppo e mettere mano al portafoglio adesso è uno sconforto. E poi Rai e Mediaset hanno alzato il tiro con i rinforzi del digitale terrestre: Rai 4 e Iris hanno aumentato lo share, mentre le mamme dissolute si accontentano di Boing per far da baby-sitter ai propri pargoli. Intanto, Murdoch pensa a come spillare quattrini al popolo del web, proponendo di far pagare per l’accesso alle notizie dei giornali on line. Lasciate fuori dalla misera guerra della tv, noi che ci consoliamo smanettando in rete, e che non vogliamo tirar fuori soldi, neanche per vedere i flop di Fiorello.

Sky o non Sky, l’Iva è il problema?

sky150Ci auguriamo che non diventi un assurdo ed ingiustificato dubbio amletico. Aumentare l’iva a Sky è davvero un capriccio del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi? Portare l’Iva dal 10 al 20% è uno stratagemma per difendere Mediaset dalla recessione di questi giorni grigi? Non voglio soffermarmi su questi due punti di domanda perché lo hanno già fatto in molti. Di tutta questa vicenda c’è una cosa che mi stizzisce. E’ la faccia tosta di Walter Veltroni ad insospettirmi: “E’ un aumento delle tasse sulle famiglie, perchè non parliamo di famiglie ricche ma dei tifosi delle squadre di calcio”. Come cambiano i tempi e quante sono le contraddizioni. Un dì l’ex direttore dell’Unità era un acerrimo paladino della tv pubblica, e mai avrebbe difeso un sistema televisivo privato. E tutto questo teatrino da cortile per un servizio che non è un bene di prima necessità? Siamo in piena recessione, una parte degli italiani non riesce ad arrivare a fine mese, e ci preoccupiamo di non privare il belpaese della pay-tv? “Ma mi faccia il piacere”, direbbe il mio saggio compaesano Totò. Di Sky ne possiamo fare a meno, perché le priorità sono altre: migliorare il servizio televisivo pubblico che pretende un canone ingiustificato per un prodotto sempre più scadente. Tra i due litiganti il terzo gode. Adeguamoci alle normative europee e alziamo l’iva della pay-tv al 50%!