8 marzo, mimose per la “non” Festa della donna
La mattina dell’ 8 marzo non so se a mettermi più tristezza sono i ragazzi di colore, che cercano di venderti sotto la metropolitana un mazzetto di mimosa, o le macchinette automatiche in cui infili i soldi e ti restiuiscono il fiore simbolo della Festa della donna. Il business c’è e si vede. Chi fa il fioraio di questi giorni lo sa bene. La solita scusa: fa freddo, il trasporto, ce le fanno pagare a peso d’oro e compagnia bella. Al mio paese, i mariti di provincia, facevano a gara a chi usciva dalla bottega con il fascio più grande di mimose, ma pochi si chiedevano il significato di questo giorno. Mio padre era più “selvaggio” da questo punto di vista e andava a raccoglierle direttamente nei campi. Ogni anno l’8 marzo finisce al centro delle polemiche, e non sono poche le donne contrarie: “Alla faccia del nastro rosa, che festeggiamo a fare se poi ci prendono a calci nel sedere tutto l’anno?”, ha replicato un’amica. Io personalmente bandirei la Festa della Donna quando vedo eserciti di femmine, all’arrembaggio di carovane a forma di mega autobus, andarsene a fare le esibizioniste in giro per i locali. Mica il significato storico e sociale dell’8 marzo può ridursi ad un effimero atto goliardico? Ogni donna aspetta comunque il suo ramoscello di mimosa. Io confesso il mio peccato. Il mio cespuglio di mimosa ce l’ho nascosto nella tasca del giaccone, appassito magari, perchè non si sa mai che lei ti faccia la sorpresa, spunti alla fermata del tram e corra ad abbracciarti. Quella sì che è una donna, la tua e di nessun altro.
Tania
Sin da ragazzina mi sono rifiutata di festeggiare queta giornat, ma negli anni ho imparato ad approfittare di essa per parlare con le donne delle donne, oggi è una giornata di commemorazione, per quelle donne americane morte per la sola colpa di voler far valere i propri diritti, per le donne africne mutilate a causa dell’infibulazione, per le donne cinesi che lavorano 24 ore su 24, per le donne del nostro Sud, donne di lotta, donne macchiate dalle colpe dei propri uomini, donne combattenti, per le ragazze dei quartieri più poveri che sognano un matrimonio per pter sfuggire dalla miseria ma che molto spesso si ritrovano accanto a coniugi malavitosi, per le donne del futuro che troppo spesso vedo svendersi così per il solo piacere della trasgressione………