Elezioni amministrative 2021: the winner is… l’astensionismo!

In queste elezioni amministrative 2021 il vero vincitore è l’astensionismo, punto. “Se in politica bastassero i numeri, i matematici governerebbero il mondo”. Storcendo una parola in questa citazione dell’attore irlandese Aidan Gillen, pare che la nostra classe politica legga i numeri in soggettiva.

VOTARE SU COSA MANGIARE PER CENA

L’astensionismo al 50% è una sconfitta marcata per la politica italiana. Quando a livello locale, nella realtà in cui viviamo, c’è svogliatezza, mettiamo in subbuglio il nostro senso civico, il nostro sacrosanto potere di scelta.
Votare non è soltanto un dovere perché, come ci ricorda l’editorialista americano James Bovard, “la democrazia deve essere qualcosa in più di due lupi e una pecora che votano su cosa mangiare per cena.”

DALLA CONTA AL PESO DEL VOTO

E qui non è questione soltanto di appeal del candidato Sindaco: legittimo è puntare il dito su quei comuni medi o grandi dove sono stati messi in pole position candidati perdenti già a tavolino.
A far scattare oblio e disinteresse sono i programmi elettorali annegati negli slogan o il teatrino fatto di fango gettato addosso all’avversario, di volgarità straripante lungo le strettoie dei social network che non trasformamo le montagnette di like in concrete preferenze elettorali?
Se cambiassimo l’unità di misura del voto in peso, lasciandoci alle spalle la semplice contatina delle schede elettorali, forse avremmo una prospettiva diversa.

Vinti o vincitori, non saranno di certo soltanto i ballottaggi ad aprirci nuovi orizzonti. Per dirla come uno scrittore d’oltralpe, resta soltanto un’azione peggiore del toglierci il diritto di voto: sottrarci la voglia di votare e lasciarci crepare nel limbo dell’astensionismo.

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