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iPhone low cost: Se la Apple conquista il ceto medio-basso

Rosario PipoloIl profeta Steve Jobs se n’è andato all’altro mondo e gli apostoli infedeli hanno deciso di fare a meno della sua spiritualità visionaria e raffinata. Siamo in tempo di crisi, anche per la “Mela” di Cupertino. Con la scusa di aggredire il mercato indiano e cinese, la Apple abbandona il pubblico di sempre, quello smanettone ed elitario, possibilmente chic, tecnologicamente inserito, fanatico all’occorrenza e qualche volta con la puzza sotto il naso, per non dire sotto il touchscreen! Strizza l’occhio al ceto medio-basso e chissà che non vedremo persino in Italia un metalmeccanico cassintegrato o un pensionato andare a zonzo con il primo iPhone low cost.

L’iPhone 5 è stata “una mezza sola”, come direbbe un venditore ambulante romano, e in più il suo prezzo si è rivelato un insulto, se pensiamo a quanto prende mediamente un operatore call-center in Italia. Il luminare Jobs si starà rivoltando nella tomba, ma la Apple ormai è sulla via del lowcost: i rumors del 2012 sono confermati e possiamo cominciare il conto alla rovescia per l’iPhone a basso costo, il melafonino semi-plastificato per la tasca nazional popolare, che dovrebbe oscillare tra i 200 e i 300 dollari.

Direi che possiamo dargli anche il nomignolo di iPhone giocattolo. Finirà prevalentemente nelle mani degli stessi cinesi, che avevano intrapreso indirettamente la crociata contro Apple con i cloni del phone più ambito del pianeta. E chissà che la stessa sorte non tocchi prima o poi anche ai MAC, sui quali sventola la bandiera bianca di un’antica leggenda: pur di non dar via a prezzi stracciati i modelli andati fuori produzione, la Apple li seppelliva in chissà quale angolo sperduto del pianeta.
La mela “morsicata” non è più l’oscuro oggetto del desiderio in tempo di crisi. Se la Apple di Tim Cook conquisterà il ceto medio-basso, riuscirà a compensare la perdita di Jobs? I profitti non sono tutto, almeno non sempre. E questo il predecessore di Cook lo teneva a mente.

Tutto pronto per l’iPhone low cost

Facebook, sia febbre da telefonino!

L’oracolo Censis ha detto la sua. Il 2009 è l’annata dei social network e gli italiani mostrano un attaccamento morboso per Facebook con quasi il 62% di adesione. Potrebbe essere una moda passeggera secondo i disfattisti del Belpase: i social network tolgono tempo alla lettura. Questa cantilena va avanti da una vita e, ai tempi del mio liceo, dicevano che i videogame sottraevano tempo a cose più utili, leggere appunto. Sappiamo che non siamo “un popolo di lettori” e  mi sono convinto che le demonizzazioni servono a poco. La crociata contro Facebook è partita da un pezzo, senza contare che i social network hanno convertito al Pc persino quelli come mio cugino Massimiliano, che fino all’altro ieri sogghignava: “Che caspita ci faccio con quel mostriciattolo tecnologico”. A questo punto la riflessione è un’altra. Facebook sta già vivendo una seconda giovinezza, ma sui cellulari degli italiani. Ammettendo che siamo allergici all’innovazione, traghettiamo pure l’utilità di Facebook e simili sul mobile. Persino i nostri operatori telefonici lo hanno capito: Wind vi offre 50 ore al mese di connesione al costo di 9 euro,  in una versione smart per la vostra ricaricabile. A Natale manderemo in soffitta gli sms e tutte le promozioni ad essi legati? Sempre connesso, perchè no! Senza diventare vittime di un’ossessione,  può essere stimolante  confrontarsi con conoscenti o amici geograficamente “lontani”. E’ ora che il termometro del grado di “socializzazione” cambi unità di musura!

IPhone e H3G, il grande bluff di Tre Italia!

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Rosario PipoloL’oggetto del desiderio della telefonia ha un nome: IPhone. La notizia che l’operatore Tre Italia avrebbe venduto “a prezzi accessibili” il telefonino della Apple ha fatto sussultare mezza Italia. Un’operazione di marketing ben confezionata? La maggior parte dei consumatori picchia duro contro TIM e Vodafone per i costi dell’apparecchio e le tariffe applicate. Ecco che spunta 3 Italia  nella nuova veste di paladino del mobile con una missione:  liberare l’Iphone e trasformarlo nel telefono di tutti. Macchè, il trucco c’è e come se si vede. Chi vuole fuggire dal “ricatto” dell’abbonamento può anelare sempre all’oasi della “ricaricabile”. Lo specchietto per le allodole è il vecchio Iphone 3 G a 99 euro con un piano ricaricabile. Peccato che, per averlo a questo prezzo, il cliente debba ricaricare il telefonino ogni mese con 30 euro! Moltiplichiamo 30 per 12 mesi e, facendo due conti, ci convinciamo che è meglio acquistare l’Iphone sganciato da qualsiasi operatore. Inoltre, se non c’è copertura UMTS, 3 Italia farà pagare una tariffazione extra per la navigazione Internet. La partita è ancora aperta e vale la pena aspettare, sperando ci sia una controproposta dei due player Tim e Vodafone!