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Italia’s got Talent e le lacrime di Gerry Scotti

Nel 2002 Francesco Renga ha presentato a Sanremo Tracce di te, una canzone intensa dedicata alla madre. Intensa sì, ma non strappalacrime. Quanti se ne ricordano?  Chissà se ascoltandola, Gerry Scotti si sarebbe commosso così com’è accaduto nell’ultima puntata di Italia’s Got Talent. Lo abbiamo capito che il Belpaese, insoddisfatto da come vanno le cose dalle nostra parti,  vuole nutrirsi di storie commoventi per mandar giù le insoddisfazioni. Qui non è questione di canzone – Perchè (Io) credo è destinata a diventare il tormentone musicale dei prossimi mesi –  ma della storia che c’è dietro: un aspirante cantautore, Federico Fattinger, il dolore per la perdita improvvisa della madre e una voce allenata a  far vibrare le corde nazional-popolari. Cosa volete di più dai palinsesti tv? Il popolo del reality deve farsene una ragione perchè l’Isola dei famosi 7 e il teatrino dei suoi selvaggi inquillini interessa di meno. E il sospiro di sollievo arriva sì o no? Dove sta il sollievo, nelle lacrime di Gerry o nella mazzata dello share per Simona Ventura?

Italia’s got Talent, chi è la nuova Susan Boyle?

Guardando l’edizione italiana di Italia’s got Talent, è ovvio che si accenda il lampeggiante posteriore della nostra memoria televisiva: La Corrida e i suoi debuttanti allo sbaraglio, un successo senza precedenti, che ha trascinato l’esibizionismo del Belpaese attraverso il tubo catodico.  Del resto tra i tre giurati italiani, assieme a Maria De Filippi e Rudy Zerbi di Sony Music, c’è l’erede ufficiale dell’indimenticabile Corrado: Gerry Scotti. Nell’Italia che inneggia al “populismo”, è azzeccato far partire adesso questo talent show, che rovista tra i sogni nazional-popolari, tra le acrobazie incredibili di un papà e la figlia o le frustrazioni di un mancato danzatore, aspettando di eleggere la nuova Susan Boyle italiana. Dopo tutto, l’edizione anglosassone mi ha incuriosito per un motivo: la faccia sbalordita degli inglesi puritani dinanzi alla voce strepitosa di una “campagnola scozzese” – non me ne voglia Susan, ma la Scozia agli occhi l’Inghilterra è ancora questo –  che ha sbaragliato nelle classifiche di tutto il mondo. Noi italiani siamo diversi e così  la storia strappalacrime e la faccia tosta di una cubista sessantenne possono mandare in soffitta pure i veri talenti. Angela Troina di certo non è un fenomeno, ma è  la vera star di questa prima puntata, che ha la pecca di avere un pesciolino fuor d’acqua: l’insipido Simone Annichiarico, che di papà Walter (Chiari) non ha niente.

Amici, Emma l’orgoglio musicale del Salento!

Su Google non si fa altro che cercare Emma, così come su YouTube i video più cliccati sono quelli che rimandano a lei. Non è naturalmente la Bonino, che adesso piange in silenzio la sconfitta elettorale, ma la vincitrice di Amici 2010. Non sono un telespettatore del talent show di Maria de Filippi, ma devo dire che la voce di questa grintosa salentina mi piace. Penso che Emma Marrone sia tra le  migliore vocalist che Amici abbia sfornato in questi anni: non c’è solo voce ed energia, ma anche presenza scenica, una grinta in stile Irene Grandi, passione. Adesso la giovane salentina va coccolata e ci penseranno i discografici. Chissà se la incroceremo al prossimo Festival di Sanremo: mamma Maria (de Filippi) porta fortuna alle sue creature. Se Emma diventasse la nuova reginetta dell’Ariston 2011, speriamo che non accada con l’oscena tiritera del tipo “a far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo”. Adesso la vincitrice di Amici 2010 già sta sbancando con l’album Oltre. Potrebbe andare a cantarlo tutto di un fiato all’altra Emma, quella  “sconsolata”, la Bonino lì da sola nell’angolino mentre Renata (Polverini) si prepara a governare il Lazio!

Amici, Marco Carta e Alessandra Amoroso la grande svolta?

Il 17 gennaio parte il serale di Amici e mi scappa proprio una riflessione, a seguito di una dichiarazione recente di Maria De Filippi: “Dopo la vittoria sanremese di Marco Carta e il successo di Alessandra Amoroso, tutte le grandi case discografiche hanno deciso di presidiare il programma e di diventarne parte integrante”. Scusate se mi intrometto, ma non sono convinto che la vittoria “contestata” allo scorso Festival di Sanremo di Marco Carta abbia rappresentato “una grande svolta”. Se fosse così, dovremmo rivedere un po’ di cose. Chi se la ricorda più quella canzone? Se solo proviamo ad accostarlo alle due vere rivelazioni dell’Ariston 2009, Malika Ayane e Sinoma Molinari, Marco Carta ne esce sconfitto in partenza. Alessandra Amoroso è nettamente migliore del suo compagno di scuola, nonostante abbia commesso un fallo: partecipare all’ultimo one man show di Gianni Morandi, come traino per alzare lo share delle vecchie guardie della moribonda Rai. E poi la Amoroso, oltre ad avere una bella voce, è una ragazza deliziosa: quella umile, che non si è montata per niente la testa! Dovrebbe dare una bella lezione in tal senso a Valerio Scanu, che adesso si sentirà ancora più “divo” da partecipante al prossimo Festival di Sanremo. Per quanto riguarda l’interesse dei “discografici”, mi permetto di dire la mia: in un momento di crisi e trasformazione inevitabile dell’industria musicale , la passerella del talent show di Canale 5 è un sentiero di salvezza per rialzare le vendite, anche se ci trovassimo con un pugno di mosche in mano. Le case discografiche sanno bene come coccolare  il popolo fedelissimo di Amici – che acquista comunque il cd del suo beniamino (che triste la Christmas edition di Valerio Scanu!). Facciamo tutti un passo indietro, perchè nei tempi di vacche magre torna la logica vincente  dell’asso pigliatutto.

Amici, supersfida da Torino con gli spasimi di Valerio Scanu

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Rosario PipoloFacendo zapping in tv, ho captato fragorose urla di una folla di ragazzine infuocate. Credevo fosse la messa in onda di un vecchio concerto dei Beatles all’Hollywood Bowl. Ahimé, mi sono sbagliato! Era il delirio per la supersfida di Amici , trasmessa su Canale 5 da Piazza San Carlo a Torino. Un bella mossa strategica della regina mediatica Maria de Filippi che continua a trainarsi dietro la folla dei teenager. Si prepara ad affrontare una nuova stagione  il talent show più appetibile dal punto di vista pubblicitario. Vi confesso che rabbrividisco a vedere una scuderia della discografia italiana che acclama gli spasimi musicali e uterini di un Valerio Scanu o dice “brava, brava, brava” a Giulia Ottonello per le orribili cover della Streisand People e Memory. Amici continua a distrarre i nostri discografici: purtroppo il settore è in crisi – ha chiuso i battenti pure l’ultimo Virgin Mega Store newyorkese – e così si corre dietro a tutto finché c’è aria di business, rinunciando ai veri talenti che l’Italia musicale mortifica.

Il trash di Amici: Alessandra lascia Valerio e Luca a bocca asciutta!

alessandra150Luca Jurman ha bisogno di una tripla porzione di tiramisù. Il suo pupillo Valerio Scanu, noto ad Amici per i suoi attacchi isterici da “femminuccia”, non ha trionfato al talent show di Maria De Filippi. Insomma non tutte le ciambelle riescono col buco – l’edizione 2009 di Amici è quella più trash in assoluto – e così neanche il coraggioso “terrunciello”  Luca Napolitano è riuscito a spuntarla (mi dispiace perché era delle mie parti ed io mi sento più terrone di lui!). Tra i due litiganti il terzo gode ed ecco spuntare una femminilità peperina e grintosa: Alessandra Amoroso. Sale sul podio il Sud e la Puglia si infervora per la vittoria a sopresa della ragazza di Lecce. Amici di Maria De Filippi ha vinto in termini di share, ma la qualità è nettamente inferiore a quella di X Factor. Al di là del sindacabile giudizio degli addetti ai lavori, tutto è relativo perché adesso le case discografiche fremono per rifarsi con le nuove star del trash della musica italiana: Alessandra è stata arruolata da Sony e Valerio è entrato nella scuderia di Emi music. Mentre le vere stelle della musica sono costrette a barcamenarsi per rientrare tra le braccia delle major, i “tronisti musicanti” del reality sfondano le classifiche: non dimentichiamo che Scialla, la compilation di Amici, ha fatto record di vendite. De gustibus non disputandum est!

Amici, perchè piaci più di X Factor?

MILANO - NONA PUNTATA DI X-FACTORMaria De Filippi e i suoi ragazzotti hanno vinto la sfida televisiva del martedì sera: Amici ha sbaragliato in termini di ascolto X Factor, raccogliendo il doppio dei consensi. Perché? Nonostante la Rai avesse provato ad evitare l’ostacolo “Grande Fratello”, Mediaset è stata al gioco ed ha cambiato a sopresa il giorno di programmazione del talent show di Canale 5. Se facciamo parlare i numeri Amici piace più al Sud, mentre X Factor tiene lo scettro nel settentrione.  Il format britannico è  più equilibrato delle passate edizioni ed ha proposte interessanti. Amici di Maria De Filippi è diventato il degrado trash della tv generalista, sostenuto da una ciurma di adolescenti “infuocati” che adorano “il belloccio di turno”, senza dare alcun valore aggiunto alle qualità artistiche. Facendo zapping tra l’uno e l’altro mi sembrava di passare da un cortile anarchico,  animato da isterismi e lagne (Valerio Scanu è il nuovo reuccio da reality!), ad  un raduno di vecchi amici, dove perlomeno si parlava di musica. C’è chi tifa per Amici, c’è chi tifa per X Factor, ma c’è chi tifa soltanto per la musica, senza dover ricorrere a “tronisti di turno” per tenersi a galla in questi giorni di crisi. Ad ogni modo c’è un dato positivo da considerare. Gli italiani, giovanissimi e meno giovani, sono tornati ad ascoltare musica in televisione. Potrebbe essere un’occasione per farsi raccontare da nonni e genitori cosa era una volta Canzonissima e il Festival di Sanremo, nel Belpaese del boom economico, “povero ma bello”.

Amici, Valerio e Luca il trash dei pupilli di Maria De Filippi

luca-napolitano150Mentre il popolo di Amici di Maria de Filippi aspetta una nuova puntata, questa stupida attesa mi solletica una riflessione. E se il trash si fosse accampato nel talent show di Canale 5? La risposta è ovvia, ma l’incarnazione più trash è legata al doppio nome di Valerio Scanu e Luca Napolitano.  Il primo è diventato il cocco di Luca Jurman, il secondo fa quel che può, ma tra i due aleggia il peggio della musica sotto l’ala della tv generalista. Il colmo è quando tentano di lanciarsi in interpretazioni di canzoni dialettali, tra il sardo e il napoletano o l’illusione di aver cantato bene pezzi come Sabato pomeriggio o Everything I do. Una prova a staffetta da cancellare. Qualche settimana fa mi sono lamentato di Noemi a X Factor e la lettrice Susysophie  mi ha rimproverato, scrivendo: “Se davvero pensi questo allora ti invito a guardare Amici di Maria De Filippi, e non X-Factor”. A questo punto il dubbio amletico mi assale in piena notte. Dopo la decisione di Rai e Mediaset di fare scontrare i due programmi il martedì sera, la situazione si complica.  E’ più saggio rinunciare ad uno dei due, ad entrambi oppure gettare dal balcone l’ultimo televisore che ho in casa?

Amici, Maria De Filippi e l’isterismo da femminuccia di Valerio

valerio-scanu-amici1502Guardo raramente la tv generalista di questi tempi e potete indovinare il perché. Facendo zapping, mi sono ritrovato il faccino di Valerio Scanu sul palco di Amici di Maria De Filippi. Sui forum si parla di lui e pare sia tra i più quotati della squadra bianca. Qualità vocali? Niente di eccezionale. Ha impugnato il microfono ed ha cantato un vecchio brano di Whitney Houston con la presunzione di chi sente già artista. Artista di che? E quando Luca Napolitano, il suo compagno di squadra, lo ha rimproverato per aver scelto un testo in lingua inglese (lui è più nazionalista!), Valerio si è indispettito, facendosi prendere da un arrogante isterismo uterino. Una sceneggiata da “prima donna”, una figuraccia da “femminuccia offesa” che non giova all’immagine dell’ambizioso giovane. Povera la nostra Maria De Filippi alle prese con queste atmosfere litigiose da merenda di scuole elementari! Piuttosto mi preoccupa l’insegnante Luca Jurman in un ascolto quasi meditativo della performance di Valerio. Mica siamo di fronte alla rivelazione musicale del 2009? Largo ai giovanissimi per l’ardua sentenza con un dato alla mano: Scialla, la compilation musicale di Amici 8, è tra gli album più venduti. Che ne dite? Piangiamo di gioia o di disperazione?

Sanremo 2009 e la vittoria immeritata di Marco Carta

marco150Il Festival di Sanremo alza o abbassa la pressione. In questa edizione 2009 sia le nuove proposte sia i Big sono usciti fuori pista, facendoci soffrire di ipertensione. Marco Carta, ex divo del talent show Amici, ha vinto il Festival numero 59 della canzone italiana con il brano La forza mia. Sarà stata la presenza all’Ariston della madrina Maria De Filippi o qualche inghippo al famigerato televoto a far vincere una canzone dagli eccessi melodici. Un trionfo immeritato? Ieri con Arisa, oggi con Marco Carta ci vien voglia di vagabondare nel web alla ricerca delle decine di alternative tra innovazione e sperimentazione a cui il Festival di Sanremo ci ha disabituati. Tiziana, una lettrice di questo blog, ha criticato la mia disapprovazione per Arisa replicando: “Quello che conta in un mondo che corre veloce è la comunicazione. Si svegli, siamo a Sanremo 2009!”. La questione non è tanto il trionfo di una canzone da canticchiare domani “sotto la doccia”, bensì il rammarico perché i giovani musicisti non osano più, sperimentando o rischiando. Alcuni vecchi cantautori di oggi sono i giovani di ieri, quelli che all’Ariston vincenti o perdenti lasciavano un segno. In “un mondo che corre veloce” abbiamo bisogno di caricare sul nostro I-Pod soltanto canzoni usa e getta. Vittorie come quella di Marco Carta restano cotte emotive destinate a durare qualche stagione, per la fortuna o la sfortuna di chi fa il mio mestiere. L’unica consolazione resta il successo di Paolo Bonolis, l’assoluto trionfatore di questa contestata edizione sanremese: ha salvato il salvabile, ha dimostrato al Belpaese di avere ancora bisogno del suo Festival (i reading degli inediti di penne prestigiose); ha riacceso un flirt tra passato e futuro (i duetti tra vecchi leoni e nuove proposte); ha restituito al testo la centralità funzionale nel corpo della canzone (i pezzi dei Big valorizzati dalla recita di attori), si è sforzato di fissare un punto di incontro tra show televisivo e show musicale. Il regno di Bonolis può essere un’auspicabile soluzione transitoria ad un nuovo Festival, orgoglioso delle sue radici, ma consapevole dei dovuti cambiamenti. E’ l’unico destino per vivere una nuova e lunga giovinezza. Adesso tocca al pubblico scegliere il vero vincitore, magari tra gli esclusi come gli Afterhours, sbattuti fuori ingiustamente.