Vietato attraversare i binari: Casalnuovo di Napoli perde la sua Raffaella

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Rosario PipoloHo attraversato l’Italia in treno per centinaia di migliaia di chilometri e ho visto di sbieco persone di tutte le età attraversare i binari senza usare il sottopassaggio. Peggio ancora li ho visti a quei maledetti passaggi a livello, che non dovrebbero esserci più nei centri abitati, correre di corsa prima che il treno passasse.

A un mese di distanza dalla modella distratta dalla musica e travolta da un Frecciarossa attraversando i binari a Milano, ecco l’ennesima tragedia. Questa volta è accaduto dall’altra parte dello stivale, sulla linea ferroviaria Napoli-Caserta via Cancello che conosco benissimo. Raffaella, 20 anni, è morta sul colpo dopo aver attraversato i binari, al passaggio a livello del centro abitato di Casalnuovo di Napoli. L’intera comunità è sotto choc ed è legittimo dopo l’ennesimo accadimento che dimostra quanto manchi la cultura della sicurezza in Italia.

Qui, infatti, non è una questione di Sud o Nord Italia, ma di un Paese intero. Nel 2015 sono stati registrati 89 decessi di pedoni sui binari e la regione colpita maggiormente è la Lombardia.  La Campania è in quinta posizione. Quanto fanno le istituzioni locali per sensibilizzare sul tema giovani e meno giovani?

Il miglior modo per riscattare la morte di Raffaella non è lasciare mazzetti di fiori a ridosso del maledetto passaggio a livello, quanto convincere gli amministratori locali a finanziare una campagna di sensibilizzazione sul tema. Il buon esempio potrebbe partire proprio dai primi cittadini delle città con le stazioni sulla linea ferroviaria Napoli-Caserta via Cancello.

E’ vero, siamo noi i responsabili di questi accadimenti quando ci mostriamo irrispettosi delle norme di sicurezza. Tuttavia, diventano complici anche le istituzioni quando non mettono un territorio, distratto dal flagello di tanti disagi sociali, nelle condizioni di affrontare la vita di tutti i giorni con la consapevolezza che la sicurezza è un pilastro della nostra civiltà.

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